Pisa, 25 novembre 2010 - Tremila studenti e una città in tilt. Sottosopra. Prima il blocco simultaneo di tutti i ponti scattato a fine mattinata, poi il concentramento in piazza Garibaldi nel primo pomeriggio, il maxi-corteo sui lungarni diretto verso la stazione, lo stop di fronte alla sede della Cgil di viale Bonaini dove gli studenti hanno chiesto a gran voce uno sciopero generale e la deviazione a sorpresa verso San Giusto. Con l’irruzione sulle piste dell’aeroporto Galilei. E nel tardo pomeriggio il blitz sui binari della stazione.

 

Qui duecento studenti sono riusciti a penetrare attraverso il varco lato strada dello scalo merci — aperto in quel momento per alcune operazioni di carico e scarico — e hanno forzato gli accessi di sicurezza per poi riversarsi sui piazzali in mezzo agli aerei a terra. L’invasione è andata avanti per una trentina di minuti, abbastanza perchè l’operatività dell’aeroporto venisse temporaneamente sospesa in via precauzionale. Nessun ritardo di rilievo alla circolazione, però, perchè in quel lasso di tempo non erano previsti nè decolli nè atterraggi. Tutto questo mentre il grosso del corteo continuava a manifestare tra cori e slogan all’esterno della struttura. Le piste sono state poi liberate poco dopo le 16.

 

Ma i ragazzi non hanno lasciato il Galilei: piazzati all’interno del terminal pieno di passeggeri in arrivo e in partenza hanno appeso a scale e ringhiere i loro striscioni, rendendo inaccessibili per qualche minuto biglietterie e check-in. E con il megafono si sono messi a spiegare i motivi della protesta. Il maxi-corteo ha poi lasciato l’aeroporto ed è tornato verso il centro per fare tappa alla stazione ferroviaria. Dove, intorno alle 17,30, sono stati invasi i binari 3 e 4. Quattro i treni che — secondo le Ferrovie dello Stato — hanno subito un ritardo di una ventina di minuti circa. Uno di questi è stato costretto a fare ingresso in stazione a velocità estremamente ridotta, prima di arrestarsi a pochi passi dagli studenti che non avevano sgomberato il binario. I ragazzi hanno «liberato» la stazione alle 18,10 per tornare nelle rispettive facoltà occupate.

 

Dal blocco dell’Università contro la riforma Gelmini — sette le facoltà occupate da martedì — gli studenti sono passati quindi al blocco totale della città deciso nella notte durante l’assemblea d’ateneo organizzata al Polo Marzotto. Una lunghissima notte che ha trascinato con sè — come diffuso e confermato in mattinata dal prorettore all’edilizia, Sandro Paci — anche qualche piccolo atto vandalico e danneggiamento in alcuni edifici della facoltà di Ingegneria. Sedi che non erano, comunque, tra quelle occupate dagli studenti anti-Gelmini.

 

Ogni facoltà, un ponte. Dal Polo Marzotto occupato, il primo corteo di 250 studenti si è mosso alle 11.30 verso i lungarni. All’altezza del Tribunale altri studenti si sono uniti e così la manifestazione, passando davanti la Prefettura, ha raggiunto il Ponte della Fortezza, il primo ad essere occupato ad opera degli studenti di Scienze (lo striscione 'Chimici reattivi contro il ddl Gelmini'). I ragazzi di Ingegneria, Medicina e Farmacia (circa 400) si sono riversati sul ponte della Cittadella bloccando a singhiozzo anche il traffico sui lungarni sia dal lato di Mezzogiorno che da quello di Tramontana, gli studenti di Lettere e Lingue sul Solferino, il gruppo di Scienze Politiche e Giurisprudenza sul Ponte di Mezzo dove a bloccare il traffico ci ha pensato uno striscione steso da una spalletat all’altra con su scritto: "I diritti non si meritano, ma si conquistano". Off limits per due ore circa, a cavallo dell’ora di pranzo, anche il ponte della Vittoria invaso dagli studenti di Economia, Veterinaria e Agraria.

 

I ragazzi si sono seduti, hanno attivato un servizio-panini per i manifestanti e hanno trascorso due ore fermi sui cinque ponti impedendo alle macchine di transitare e attraversare la città. E i lungarni si sono trasformati in pochi minuti in un lungo serpentone di auto immobili, costrette a muoversi a passo d’uomo. Una coda infinita che ha paralizzato il centro proprio nell’ora di uscita da scuole e uffici creando tensione tra gli automobilisti e i ragazzi impegnati nel sit in. Poi nel pomeriggio, il doppio blitz al Galilei e alla Stazione. Un’azione pacifica che forse, però, non è andata giù a tutti visto che al rientro dal Galilei, i ragazzi in marcia sono stati colpiti lungo via dell’Aeroporto dal lancio di alcune uova provenienti dalle finestre di uno dei palazzi. In serata gli studenti si sono poi radunati di nuovo per un’assemblea di ateneo nella quale sono state discusse e programmate le azioni di protesta per la giornata di oggi.