Pisa, 6 settembre 2010 - MATTEO Bitossi, stroncato da un infarto sabato sera in un campeggio di Torre del Lago, abitava Vicopisano, dove era molto conosciuto. Tre anni fa aveva conseguito la maturità all’istituto tecnico industriale «Marconi di Pontedera». Era uno sportivo praticante, nonché consigliere e giocatore dell’Ac Vicopisano che milita nel campionato Uisp della Valdera: un centrocampista col vizio del gol (ben 12 nelle ultime tre stagioni).

 

È ARRIVATA attorno a mezzanotte e mezzo al Mama Mia e sulla Marina di Torre del Lago — come scriviamo anche in cronaca nazionale — la tragica notizia della morte di Matteo. La festa è finita ancora prima di cominciare. Il gestore di uno dei locali cult della comunità gay in Versilia, è corso all’ospedale, dove purtroppo la notizia è stata confermata nella sua agghiacciante drammaticità. Del resto, pur non lavorando direttamente nel locale, Matteo Bitossi era uno di loro. Uno che dallo scorso inverno frequentava il locale e contribuiva ad animare le serate. Era eterosessuale, ma, insieme ad alcuni amici, aveva fondato il gruppo «ghetero», vale a dire eterosessuali amici dei gay.

 

«E QUESTO — ha detto il titolare del locale, il pisano Alessio De Giorgi — ci aveva fatto un piacere immenso. La migliore testimonianza che nelle nuove generazioni sta passando il concetto di tolleranza e di uguali diritti per i quali da anni ci battiamo». Matteo, all’interno del Mama Mia, era molto di più che «simpatizzante» della comunità gay. «Era un giovane — lo ricorda De Giorgi — dalla simpatia contagiante, sempre sorridente. E al tempo stesso un ragazzo tranquillo e posato. Studiava economia all’Università, ma amava ballare e divertirsi. Qui da noi aveva trovato l’ambiente ideale per dare sfogo alla sua personalità».

 

UN DRAMMA dunque che ha colpito tutti i giovani che conoscevano Matteo e che dialogavano con lui su Facebook. «Abbiamo perso un amico, una persona che faceva dell’altruismo la sua ragione di vita» raccontano alcuni ragazzi. Studente di economia e commercio all’Università di Pisa, Matteo era stato fra i promotori — assieme a Fabio Fiorentini, Mirko Gozzi, Francesco Rubino, Andrea Tucci — del gruppo «I Ghetero del Mama Mia», quasi 1200 iscritti in due settimane, con un programma che si gioca tutto sulla tolleranza.

 

SABATO sera avrebbe dovuto essere un altro momento di divertimento ma il dramma era in agguato dietro l’angolo. «I ragazzi sono andati a comprare la pizza — ha ricordato Manuele Serano, uno dei titolari del camping Bosco Verde — poi sono tornati e hanno cenato: dopo si è sentito male il ragazzo...".