Fra abusivi, artisti e mendicanti Lo slalom impossibile in Corso Italia

Prosegue il nostro viaggio fra le zone più difficili della città

LUNGO LA STRADA Venditori e questuanti in Corso Italia

LUNGO LA STRADA Venditori e questuanti in Corso Italia

Pisa, 28 luglio 2015 - Ogni metro, qualcuno che chiede. Alcuni più simpatici e senza troppe pretese, altri insistenti e che desistono con difficoltà. E’ corso Italia, la seconda arteria del commercio cittadino. Una strada che ha perso molta identità. Chiuse le storiche botteghe, largo alle catene delle multinazionali. Ma non è cambiato soltanto lo shopping. Perché arrivare da piazza XX Settembre, dove si trova il Comune, a piazza Vittorio Emanuele può essere un’impresa. Nel mezzo, artisti di strada, abusivi e venditori di ogni genere. Un giorno infrasettimanale, intorno a mezzogiorno, le poche centinaia di metri sono invase da decine di persone che, a vario titolo, richiedono soldi. Per primo che s’incontra è un mimo. Si esibisce, strappa applausi e qualche spicciolo. Sorride e va incontro al pubblico. Poco più avanti, eccoli i venditori ambulanti, un banchetto improvvisato con quattro cartoni e gli occhiali esposti. Sono lì soprattutto per acchiappare i turisti.

Bastano pochi metri e, proprio di fronte alle vetrine, una ragazza chiede l’elemosina. Nel cartello la richiesta di aiuto. Sta in ginocchio. Passa la polizia municipale, una pattuglia che percorre tutta Corso Italia, e la fa alzare. E ancora. Chi vende libri braccando chi passa, chi propone chincaglierie. Chi raccoglie soldi per associazioni internazionali e chi vende cartoline per case famiglia affermando di avere il permesso comunale. Sono almeno in sei. Invocano spiccioli «per i bambini».

I carabinieri intervengono: identificano le persone. Ma non possono fare di più. Il reato in certi casi è quello di abuso della credulità popolare, ma non è facile provare che i soldi vengono in qualche modo estorti. Così anche i controlli non sempre portano risultati. Ancora un altro piccolo tratto, siamo quasi in piazza Vittorio Emanuele, qui transitano gli abusivi con la merce più ‘tradizionale’. E poi è un attimo arrivare sotto i loggiati che sono tappezzati di altri articoli: borse e collanine. Il viaggio finisce alla Stazione centrale dove i bivacchi sono giornalieri, come abbiamo documentato in un servizio nei giorni scorsi. Ora non resta che ripercorrere tutto a ritroso e incontrare nuove richieste.