Basta pantomime. Pisa si rispetta

Il commento del responsabile de La Nazione Pisa

Tommaso Strambi

Tommaso Strambi

Pisa, 21 agosto 2016 - Dalle comiche alle farse il passo è breve. Ma qui c’è poco da ridere. Perché ad una settimana dall’inizio del campionato non sappiamo ancora quale Pisa ci sarà. E, forse, più che un professionista ‘indipendente’ come richiesto nell’ultimo capolavoro linguistico di Britaly Post c’è bisogno di un “atto unilaterale a vendere” come invocato dal sindaco Marco Filippeschi. Sì perché, a differenza di quanto qualcuno possa pensare, non è che ci ha portato la piena. Questa, oltre che essere una città passionale e innamorata del calcio (quello vero!!), è una città ricca di storia, capace di andar per mari e dominare (come ricordava la straordinaria coreografia della Curva Nord in occasione della partita di andata della finale play off con il Foggia). E il tempo per gli avventurieri, come abbiamo scritto più volte nelle ultime settimane, è davvero scaduto. 

E più che a “provocazioni positive” se fossi il presidente della Lega B, Andrea Abodi, mi chiederei quali garanzie offre una società che un giorno invia un comunicato con i nuovi organismi societari (presidente, vice presidente e consiglieri) e dopo due giorni viene sconfessata da colui che è stato indicato come presidente. Colpa delle “pressioni della piazza” è stata la pronta risposta. E vai con un altro valzer di nomine e l’ordine di trasferire la squadra in Campania con una nuova ventata di accuse a forze dell’ordine e tifosi. Salvo poi scoprire che la squadra su quel pullman non ci pensa proprio a salire. E il povero allenatore, già inviato ad Avellino, resta con il campo vuoto e la sacca dei palloni mezzi sgonfi. Ma non è finita qui. Passano due giorni e anche il nuovo amministratore unico si dimette. E chi lo comunica. Nessuno. Fino a quando dopo l’ultimatum del Fondo rappresentato dall’avvocato Pablo Dana, insieme ad una serie di contumelie contro il Condottiero Gattuso e contro l’affidabilità economica di Equitativa Group, ecco che emerge anche questa nuova defezione. Ma la cosa che lascia ancor più basiti è la richiesta fatta a sindaco e tifosi di nominare allenatore e amministratore. E qui due sono le ipotesi: o c’è una vera e propria fuga dalle proprie responsabilità oppure dentro alla società che controlla attualmente il 100 per cento di Carrara Holding c’è un evidente stato confusionale. A far propendere per la seconda ipotesi anche il fatto che l’avvocato Comito indicato dalla stessa Britaly Post a seguire le trattative viene continuamente scavalcato dagli anonimi comunicati inviati con un indirizzo email di quelli gratuiti. Roba da chiamare la polizia postale per capire se non sia tutto un grande scherzo. Ma qui c’è poco da ridere. Anzi, niente.

Il Pisa la serie B l’ha conquistata sul campo al termine di uno splendido campionato, attraversato contro vento e i marosi di una crisi economica finanziaria che, dopo l’uscita di Carlo Battini, sono stati solo tamponati ma non risolti.  Fabio Petroni non vuol vendere al Fondo di Dana perché non dà garanzie sui pagamenti e l’affidabilità? Bene, lo dica chiaramente e mostri i pagamenti effettuati a Fabrizio Lucchesi per rilevare il suo 50 per cento della Carrara Holding. E poi fornisca agli imprenditori pisani che hanno concesso le garanzie per la fideiussione necessaria all’iscrizione al campionato (quella fatta in fretta e furia da Mps, dopo le irregolarità evidenziate dalla Lega su quella ‘bulgara’) la documentazione per le sponsorizzazioni sottostanti. Fatta tutta questa chiarezza, immediatamente e senza ulteriori indugi, scelga con chi portare avanti le trattative visto che la società è sua. Altrimenti, come giustamente ha rivendicato il sindaco e con lui la tifoseria, faccia un passo indietro, incassi quanto offerto dall’avvocato Dana e affronti i procedimenti che lo aspettano con tutta la concentrazione necessaria. Solo così salverà la faccia e lascerà il ricordo positivo di aver contribuito al ritorno in serie B. Tutto il resto, ci dia retta, è pantomima. E qui nessuno ha più voglia di ridere. Pisa si rispetta.

Buona domenica.