Un'occasione mancata

Il commento del responsabile della redazione pisana de La Nazione

Tommaso Strambi

Tommaso Strambi

Pisa, 23 ottobre 2016 - «Siamo pronti a sostenere questo progetto». Anzi, di più. «Siamo pronti a trovare le risorse necessarie». Parola di Matteo. Non l’evangelista, beninteso. Ma quella del giovin premier arrivato lunedì a Pisa sì per «elogiare un’eccellenza pisana», come ha sottolineato lui sorridendo al sindaco Marco Filippeschi, ma anche per assestare in un colpo solo due ‘carezze’. La prima, sottile, al suo predecessore a Palazzo Chigi. Da sempre, infatti, la Scuola Sant’Anna è la casa di Enrico Letta, che qui ha conseguito il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee, e dove, da presidente del Consiglio, pescò il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, l’ex rettore Maria Chiara Carrozza. E la scelta di Renzi di venire nella nostra città, per la prima volta da premier, passando solo dalla Scuola, non è passata inosservata. La seconda, ben più forte, all’amministrazione di Palazzo Gambacorti. Già, perché il grande Campus che in futuro ospiterà i numeri primi della Scuola alla fine sorgerà nel territorio di San Giuliano Terme. Un’altra occasione mancata. Sì, perché nelle intenzioni della Scuola il Campus doveva vedere la luce a Pisa. E per questo, nel 2009, aveva iniziato a sondare con Palazzo Gambacorti la possibilità di individuare l’area dove progettarlo. Ma, al di là di qualche iniziale «interesse», non si è più andati. Anzi. Si racconta che i docenti della Scuola siano rimasti decisamente sorpresi della «freddezza» con cui gli amministratori pisani hanno guardato a quel progetto. Per cui hanno cercato e individuato un altro interlocutore, che ha colto la palla al balzo. E non è solo questione di essere rock o lenti per usare una terminologia cara allo stesso Renzi. Il progetto del Campus, consentirà non solo di riunire in un unico posto aule, laboratori, centri di ricerca oggi sparsi tra Pisa, Pontedera, Peccioli, Volterra, Livorno e La Spezia, ma avrebbe consentito alla nostra città di ripensare il centro storico restituendolo, magari, alle giovani famiglie oggi in fuga, appunto, nei comuni limitrofi. Ma tant’è. Ancora una volta, come già nel passato (perché l’idea di una grande Campus dove far sviluppare le Università pisane è degli anni Settanta), non si è guardato oltre il proprio steccato. Certo qualche ricaduta positiva arriverà anche per la nostra città. Ma saranno briciole rispetto alle potenzialità di crescita che San Giuliano avrà proprio ampliando l’area retrostante San Cataldo. In prospettiva, forse, diventeremo un Comune unico. Nel frattempo Renzi, che è rock, sin da quando frequentava il liceo classico Dante, non ha avuto alcun dubbio: «Il progetto del Campus lo finanzieremo noi. Lo proveremo a fare con questo piano e poi attraverso altri canali». A volte bisogna osare. E Renzi in questo è un maestro. La prossima volta se qualcuno a Palazzo Gambacorti prende appunti, magari, ci può riuscire. Buona domenica.