Bambina uccisa, "nessun trauma interno". Serve più tempo per gli esami

L'autopsia non chiarisce definitivamente le cause della morte della piccola Samantha

 Il momento in cui viene portato via il corpicino della piccola Samantha

Il momento in cui viene portato via il corpicino della piccola Samantha

Calambrone (Pisa), 30 aprile 2016 -  Ci vuole ancora tempo per sapere cosa ha ucciso la piccola Samantha. I medici legali non hanno trovato grandi traumatismi degli organi interni. Anche se c’è una sospetta emoraggia intorno al tronco encefalico. Così, per stabilire con certezza, quale sia stata la causa della morte occorrerà attendere alcune settimane, quando saranno disponibili i risultati degli esami sui campioni dei tessuti prelevati dal professor Alessandro Bassi Luciani nel corso della lunga autopsia terminata nella tarda serata di ieri sera. In particolare occorrerà aspettare l’istologia definitiva sui polmoni.

Forse ad uccidere la piccola bambina potrebbe essere stato un mix di maltrattamenti e trascuratezza. Il racconto di percosse, violenze e botte fatto l’altra notte al magistrato che coordina le indagini, Giancarlo Dominijanni, e ai carabinieri del nucleo investigativo del capitano Michele Cataneo e del comandante della Compagnia di Pisa Cristina Spina, ha trovato conferma nelle tante ecchimosi presenti sul corpo di Samantha. Dall’impronta evidente, con tutte le zigrinature della suola di una scarpa, sull’addome, agli ematomi sulla faccia e sulle gambe.

Un’inferno in cui Samantha era piombata insieme alla madre che, dopo aver conosciuto Krstic su una chat aveva lasciato il marito in Ligura per trasferirsi a Calambrone. Un inferno dal quale Francisca non riusciva ad uscire. La sorella e la madre di Krstic qualche giorno fa avevano lasciato la baracca-tugurio di viale del Tirreno proprio per l’eccessiva violenza di Tonino.

Ma Francisca non ci riusciva: «lo amavo» ha raccontato ai carabinieri. Eppure aveva paura. Nei giorni scorsi aveva rasato la testa alla sua bambina per evitare che lui la strattonasse con violenza prendendola proprio per i capelli. Non era nuovo alla violenza Tonino. Già in passato era finito in carcere, a Prato, dopo le denunce per maltrattamenti in famiglia.

E qualche settimana fa, all’incirca due mesi fa, Francisca si era rivolta all’ospedale di Livorno. Ma poi, non aveva voluto formalizzare una querela. I carabinieri, comunque, l’avevano nuovamente denunciato. Anche per questo, ieri mattina, il gip Giuseppe Laghezza ha convalidato l’arresto effettuato mercoledì notte. A carico di Tonino Krstic, che ha risposto alle domande del giudice respingendo con fermezza ogni addebito, ancora l’accusa di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

Adesso si tratterà di vedere se una volta terminati e avuti i risultati degli esami disposti dal sostituto procuratore Dominijanni l’accusa nei suoi confronti si tramuterà in omicidio preterintenzionale. Nell’attesa il gip Laghezza ha anche disposto che l’uomo fosse trasferito in una cella d’isolamento. L’ipotesi è che la morte possa comunque essere stata provocata dai prolungati maltrattamenti subiti dalla piccola. Secondo gli inquirenti, infatti, la condizione di degrado, accompagnata alle violenze, in cui è stata costretta a vivere la bimba negli ultimi mesi potrebbe esserle stata fatale culminando, hanno accettato gli investigatori, in un’esplosione di violenza e brutalità soprattutto negli ultimi giorni.