La nuova stagione del Verdi: "Belcanto, abbiamo cercato di accontentare tutti"

Parla il direttore artistico Marcello Lippi

di Valeria Caldelli  

Pisa, 5 luglio 2015 -­ Passa da Giuseppe Verdi l'appuntamento con il belcanto della prossima stagione lirica al teatro Verdi. Doppietta con Simon Boccanegra e Aida, previsti rispettivamente a ottobre e gennaio, per concludere a marzo con 'Mefistofele' scritta e composta da Arrigo Boito, ispirandosi al Faust di Goethe. Ma come controproposta ad un' opera poco nota e complessa spunta in cartellone anche 'La vedova allegra', operetta di successo e conosciuta anche dal grande pubblico. Marcello Lippi, direttore artistico del Teatro Verdi, oltre che apprezzato baritono, ha fatto la scelta e ce la presenta. ­

Maestro, un po' di nazional popolare anche nella lirica quest'anno....

"Non si può certo organizzare una stagione monotematica. Ho cercato di accontentare tutti i gusti, senza stancare nessuno. Ci sono quindi i grandi titoli e i grandi artisti, ci sono opere destinate ad un pubblico più preparato o curioso e ci sono anche spettacoli di carattere certamente più popolare e quindi fortemente richiesti, come, appunto, 'La vedova allegra'". ­

Ha parlato di grandi artisti. Chi e quando?

"Il Simon Boccanegra avrà un cast stellare, da Paola Antonucci a Stefano La Colla e Valeria Sepe. Il quarto nome sarà ancora più importante, ma ancora non posso dirlo, perchè devo avere una conferma. Tre grandi protagonisti anche per il Mefistofele: Antonello Palombi, Giacomo Prestia e ancora Valeria Sepe. Tutto questo è una cosa molto bella, eppure molto triste. Vuol dire che i grandi cantanti oggi devono accontentarsi di cachet più bassi e sono disponibili anche a un Teatro di tradizione come il nostro. Un tempo non sarebbe successo. Per il 'Verdi' è un fatto oltremodo positivo, per la lirica significa cose brutte. Purtroppo l'Italia è rimasta solo nominalmente il Paese del belcanto. Per fortuna all'estero ancora ci adorano". ­

Ci parli dell'Aida. Come farete con gli elefanti?

"Semplicemente non ci saranno. Mi ricordo che durante un'Aida a Toronto, dove io cantavo, gli elefanti decisero di 'liberarsi' in pieno palco. Non le dico l'odore. Meglio farne a meno. Sarà comunque un'Aida molto bella da vedere e ottima sul piano musicale. La regia è quella di Franco Zeffirelli, e tutti sappiamo quanto lui lavori nel rispetto della tradizione. Il cast è molto buono".

­Torniamo al Mefistofele. Oltre ai grandi artisti ci vogliono anche grandi cori...

 "L'opera richiede un'immensa corale, 200 voci in tutto, sia nel prologo che nell'epilogo. Oltre al nostro coro ci sarà quello universitario e quello di San Nicola. La direzione dell'orchestra è affidata al giovane maestro pisano Francesco Pasqualetti". ­

Qualcosa di particolare anche per questa edizione de 'La vedova allegra'?

"Sì, ma ancora non lo svelo. Dico solo che è un allestimento giovane dell'Opera Studio di Pisa, condivisa con i Teatri di Lucca e Livorno". ­

A questi quattro titoli se ne affiancano altri quattro di opere cosiddette 'minori'. Cosa ci ha proposto?

"A dicembre andrà in scena 'Catone' di Handel con gli Auser Musici. E' un'opera barocca gestita con un allestimento vivace e con un pastiche di musiche di vari autori. Nel mese di novembre, invece, sono previsti gli ultimi tre appuntamenti con il Don Giovanni, serie iniziata nella scorsa stagione. Avremo dunque tre opere con lo stesso titolo: 'Il convitato di pietra'. La prima è quella di Gazzaniga, scritta poco prima di quella di Mozart e che Mozart certamente conosceva; la seconda è quella di Tritto, ugualmente settecentesca, con Pulcinella al posto di Leporello e i dialoghi in napoletano; la terza è stata scritta nell'Ottocento da Pacini, compositore lucchese, per la sua famiglia. E' molto interessante vedere le differenze ed è un'occasione rarissima e sfiziosa poter confrontare queste opere. Ovviamente sto parlando per i più curiosi".

­Si aspetta molto pubblico?

"Per alcuni titoli ci sarà il 'tutto esaurito', come al solito. Per altri no. Ma questo lo sappiamo, così come sappiamo che accontentare tutti è impossibile. Mi viene in mente una vignetta che ho visto qualche giorno fa. Nella prima parte c'è una bambina sopra un asino e un signore anziano a piedi. La gente è risentita: "Ma come? Una persona anziana deve camminare, mentre una bambina si fa trasportare: che vergogna!" Nella seconda immagine c'è invece l'anziano sull'asino e la bambina a piedi. E il commento di tutti è: "Una povera bambina a piedi mentre il nonno sta comodamente seduto. Non c'è più religione...". Nella terza immagine sia il nonno che la nipotina sono sull'asino. Ma intorno fioccano le critiche: "Povero asino, quanto peso deve portare!". Infine l'ultima parte della vignetta: bambina e anziano sono entrambi a piedi e camminano a fianco dell'asino. Ed ecco i commenti: "Che stupidi! Vanno a piedi quando potrebbero usare l'asino..."