"Battini non creda di aver messo il guinzaglio ai pisani''

Il duro comunicato dello storico club Radioscalino nei confronti del presidente nerazzurro

La Curva Nord, feudo dei tifosi del Pisa

La Curva Nord, feudo dei tifosi del Pisa

Pisa, 27 luglio 2015 - «Battini scelga liberamente se restare o passare la mano, ma non si illuda di aver messo il guinzaglio ai pisani come a un cagnolino timido e sdentato. La passione che anima i tifosi nerazzurri è quella di una tigre assetata di vittorie». E' il passaggio finale del comunicato dello storico club “Radioscalino”, una nota che vuole esprimere esclusivamente il punto di vista del gruppo sull'attuale momento («Non abbiamo la presunzione di attribuirci niente, se non la passione che contraddistingue un centinaio e più di sportivi») ma che è un vero e proprio dito puntato contro il presidente Battini. «Siamo qui, con tanta tristezza nel cuore, a constatare le tribolazioni di un'estate che ci ha portato solo preoccupazioni e un punto di penalizzazione in classifica che farà ripartire la nostra squadra come in una corsa ad handicap – si legge nella nota -. Una penalizzazione, anche questo sia detto senza fraintendimenti, dovuta ad un solo personaggio, il presidente Carlo Battini. Non possiamo e non vogliamo costringerlo ad interventi massicci per rispondere alle aspettative nostre e di tutta la città, ma neppure accettare che il Pisa resti senza prospettive, se non quelle di un campionato mediocre e di una vita alla giornata, grama fino alla disperazione».

Conseguenza, «Battini faccia bene i suoi conti: se è in grado di assicurare al Pisa una vita dignitosa pure in un campionato di terza serie, continui per la sua strada. Ma non ci tenga al guinzaglio delle sue lamentele, di questo continuo piangere miseria, dello stucchevole proporsi come l'ultimo dei presidenti possibili. Invece nel caso, sfortunato, in cui non intravedesse la fine del tunnel, lasci tranquillamente la mano, naturalmente dopo aver fatto fronte ai debiti che ha liberamente contratto. Qualcuno raccoglierà la sua eredità, ne siamo sicuri».