Minacce di morte all’ad del Ctt Nord

Banci: «Temo per la mia famiglia». Un’escalation di lettere e atti vandalici contro i dirigenti della società

L’amministratore delegato, Alberto Banci

L’amministratore delegato, Alberto Banci

Pisa, 3 ottobre 2015 - «Controlliamo in modo capillare e giornaliero i collusi con l’imperialista Banci e le loro famiglie per primi. Il tempo di stabilire responsabilità e regeolarle è indilazionabile». Minacce di morte e toni da ani di piombo. Tensione alle stelle dentro l’azienda di trasporto pubblico Ctt Nord. L’amministratore delegato Alberto Banci ha sporto denuncia ai carabinieri di Prato per una lunga serie di minacce di cui lui stesso è stato vittima negli ultimi mesi. Mentre in azienda da un lato si attende la chiusura della gara regionale per il nuovo servizio pubblico e dall’altro vanno avanti le trattative sindacali per un nuovo accordo integrativo, negli ultimi mesi ai danni dei vertici dell’azienda il clima si è fatto irrespirabile. Lettere minatorie, offese e atti vandalici contro i vari dirigenti sarebbero ormai all’ordine del giorno.

Lo stesso Banci – che oltre ad di Ctt nord è anche direttore della pratese Cap – ha denunnciato ai carabinieri di aver ricevuto in meno di un anno tre lettere contenenti esplicite minacce a lui e ai suoi familiari. La prima gli è stata recapitata nei suoi uffici pratesi ai primi di dicembre del 2014 e in questa sarebbe stato tirato in ballo anche suo figlio. Una seconda è arrivata direttamente a casa di Banci lo scorso aprile e, sebbene, avesse gli stessi toni e lo stesso stile della prima, il dirigente ha preferito cestinarla per non allarmare la famiglia. Infine, la terza e ultima, è arrivata nelle sedi di Ctt nord e Cap mercoledì scorso. In queste ultime il messaggio è tanto chiaro quanto spaventoso: «Il tempo di stabilire responsabilità è indilazionabile» e poi ancora «Ah, Alberto, Alberto, d’altra parte d’invecchiar nessuno è certo». Oltre che delle minacce ricevute, Banci ha raccontato ai carabinieri anche di un sabotaggio avvenuto quaclhe mese fa al Ctt nord di Livorno, quando è stato svuotato l’impianto frenante di uno scuolabus. Infine l’ad ha parlato chiaramente di come la società sia «da tempo oggetto di attacchi a causa di operazioni di ristrutturazione societaria avvenute a livello regionale e vi sono stati scontri con alcune frange sindacali».

A fare le spese dell’ira e della rabbia ottusa di questi ignoti ‘vendicatori’, d’altronde non è stato però il solo Banci, ma negli tre anni sono stati davvero numerosi gli episodi intimidatori e di aperto sabotaggio che sono avvenuti nelle varie sedi di Ctt nord e delle sue aziende controllate. Tra gennaio e agosto 2013, per esempio, sono almeno tre gli episodi di danneggiamenti a bus di linea denunciati a Pisa. Pochi mesi dopo a Livorno scompaiono d’improvviso le chiavi dell’accensione di 15 autobus, mentre di nuovo a Pisa negli stessi giorni di ottobre si registra un picco di 46 malattie. Arriva poi il 2014 e a febbraio inizia a circolare un volantino denominato lo sfogo in cui viene definito «colluso e corrotto» e gli viene augurato «di poter attingere a piene mani dalla legge 104», vengono attaccati gli altri dirigenti e persino «qualche sindacalista che pensa di essere Gesù risorto» . A novembre, a finire nel mirino della protesta è invece Valter Bertoni, coordinatore dell’area pisana di Ctt nord, la cui auto viene sverniciata e dopo qualche giorno vengono tagliate le gomme al camper di famiglia.