Viaggio nella strada discarica Tra rifiuti, prostitute e incidenti

Livorno-Pisa andata e ritorno: Aurelia, 15 chilometri di degrado

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Pisa, 2 settembre 2015 - Un viaggio di quasi quindici chilometri che parte a Stagno, verso Pisa, con quel cartello nascosto dalla vegetazione e prosegue con una strada buia, da sempre pericolosa, stretta e dove la prostituzione esercita di notte ma anche di giorno. Un percorso da evitare tanto che spesso i pendolari (per non parlare dei turisti, magari i famosi crocieristi che arrivano da Livorno) preferiscono la cara ma più sicura autostrada anche per un tragitto così breve. Un martedì di rientro, dove al traffico di chi torna alla routine in città, si unicono anche gli ultimi colpi dei vacanzieri. Nella zona industriale di Livorno, poco prima dell’incrocio con l’Arnaccio, le indicazioni stradali per Pisa... non ci sono. Perché le foglie coprono tutto. Si prosegue e si trova uno dei casottini Anas, proprio davanti al cimitero. Dopo anni di bivacchi, la casa cantoniera è stata chiusa. Ma all’esterno si trovano ancora le tracce di passaggi e deiezioni. Più avanti, di fronte alla base di Camp Darby, ecco il primo cumolo di sacchi di spazzatura, abbondanati proprio all’inizio della pineta.

Le auto sfrecciano, nonostante il limite imposto di 60 chilometri orari, sorpassano dove non devono. Continua l’iter, direzione Pisa. E, fra i pini, si intravede il primo capannello. Quando spunta la macchina fotografica, la donna che attende i clienti si nasconde dietro un tronco piuttosto ampio. Aspetta che la macchinetta sparisca e torno alla sua occupazione. Sono le undici di mattina ed è già là ad offrirsi. All’altezza dello svincolo per Tirrenia, in uno spiazzo vicino alla ferrovia, si trova di tutto. Materassi, legname, scarti edili. Vestiti, cassette per la frutta, stracci, sedie rovesciate. Ma anche una scatola di cartone piena zeppa di bottiglie di birra vuote. Il lungo rotaie è una pattumiera: fogliacci, plastica, lattine, accendini. I paletti con i catarifrangenti che delimitano la strada sono stati abbattuti in alcuni casi.

Un altro chilometro fra l’asfalto mal ridotto per le radici degli alberi che stanno invadendo la carreggiata e altra spazzatura. Siamo ormai alle porte con la città, nella nuova zona artigianale, a pochi metri da dove è stata costruita Ikea: si incontrano lucciole e trans in sequenza. Hanno l’attrezzatura per proteggersi dai raggi del sole che sono ancora cocenti. Un ombrello, una sedia, anche una gomma per auto riadattata a sedile. Sono una dietro l’altra in pieno giorno. Il traffico si fa più intenso. Ancora buche ed erba alta ai margini. Siamo dentro Pisa. I quindici chilometri sembrano lunghi il doppio. Una delle strade killer, l’Aurelia. Dove gli incidenti ogni anno sono decine. Le croci agli alberi non si contano. Un’arteria che di notte fa ancora più paura: poco illuminata e con la prostituzione che si moltiplica. Un viaggio spesso senza ritorno.