Asili nido, il Comune cede quote di gestione diretta

Istruzione: iscrizioni in aumento, ma gli educatori calano di 16 unità (possibili solo 2 assunzioni)

Un asilo (foto di repertorio)

Un asilo (foto di repertorio)

Pisa, 25 maggio 2016 - Al via la riorganizzazione degli asili nido comunali. Novità riguardano le iscrizioni, i docenti e la gestione dei nidi comunali. Andiamo per ordine

Un trend positivo quello che si sta registrando a Pisa con le iscrizioni agli Asili Nido per l’anno scolastico 2016/2017 e che vedono le richieste del servizio in aumento dello 0,8% rispetto all’anno scolastico 2015/2016 e dopo un calo registrato negli ultimi 3 anni. Seppure il lieve aumento possa essere considerato un’oscillazione fisiologica, il dato positivo diventa estremamente significativo se rapportato alla netta controtendenza rispetto alla situazione nazionale. Un’inchiesta di Repubblica parla di un calo delle iscrizioni a livello nazionale pari al 6%, di una media di frequenza che va dal 17% al nord al 3,5% al sud e infine di costi medio di 311 euro. A Pisa sono 628 le domande pervenute di cui 278 per conferma dell’iscrizione per i bambini e le bambine già frequentanti e 350 domande di nuova iscrizione di cui 74 per sezione Lattanti e 276 per sezione Divezzi. Lo scorso anno le domande erano state 623. I costi medi restano sostanzialmente invariati.

Alla crescita delle domande corrisponde però una diminuzione netta di 16 insegnanti dipendenti comunali a causa di pensionamenti, passaggi alla scuola dell’infanzia comunale (dove mancano tre insegnanti per analoghi motivi), passaggi allo Stato, inabilità per questo servizio con necessità di trasferimento ad altro incarico, e i licenziamenti a seguito dei fatti del nido CEP: questa diminuzione non può essere sanata vista la conferma - nonostante la battaglia condotta da ANCI nei confronti del Governo per una deroga nel caso di personale educativo - dei vincoli di legge di stabilità che non consentono il turn over e limitano le possibilità di assunzione di personale a una unità ogni quattro pensionamenti. Saranno sette le assunzioni possibili in tutto il Comune, di cui una utilizzata per il coordinamento pedagogico. L’Amministrazione potrà contare per il prossimo anno su 50 delle 63 educatrici, procedendo con l’assunzione di due unità a tempo indeterminato a valere sul piano del personale 2015 e di una a tempo determinato per quest’anno. Le 13 unità di personale mancanti corrispondono a circa 70 posti nido nelle strutture a gestione diretta, che verranno acquisiti in pari numero in strutture a gestione indiretta o a convenzione.

Per far fronte a questa carenza è necessaria una riorganizzazione. Oggettivamente difficile dati i molti vincoli dati, soggettivamente delicata nell’anno della vicenda del nido CEP, in cui la comunità di famiglie, insegnanti e amministrazione ha reagito con forza d’animo e capacità di utilizzare consapevolezza e memoria di quanto accaduto come spinta per fare passi avanti. L’aumento delle iscrizioni è un segno tangibile di questo clima di fiducia.

La riorganizzazione è dunque pensata essenzialmente per continuare ad alimentare questa fiducia pur nei vincoli assunzionali. I seguenti criteri sono stati adottati: mantenere inalterata quartiere per quartiere, la quantità di offerta di posti nido sia per lattanti che per divezzi; mantenere inalterata la situazione delle famiglie che usufruiscono già di posti nido, senza alcun cambiamento di sorta; rafforzare il livello di coordinamento pedagogico tra le diverse strutture e tipi di gestione, oggi articolato con la nuova coordinatrice pedagogica, la consulente esterna d.ssa Padoan, la coordinatrice pedagogica dei nidi a gestione indiretta, la coordinatrice pedagogica zonale, e il coordinamento delle referenti di struttura.

In pratica, i posti disponibili rimangono 592 ( invariati rispetto allo scorso anno). Mentre lo scorso anno questi erano gestiti per il 56% in modo diretto, 38% in modo indiretto e 6% in modo convenzionato, il prossimo anno le percentuali saranno 45% gestione diretta, 42% a gestione indiretta, e il 13% a gestione convenzionata.

La diminuzione di posti a gestione diretta sarà distribuita su tutte le strutture, in misura maggiore per quelle più grandi, comunque compensando in ogni quartiere con la gestione indiretta e a convenzione. Tenendo conto che i dati storici disponibili a consuntivo mostrano una percentuale di rinuncia successiva alle domande di iscrizione pari a circa il 10% il numero dei posti disponibili dal mese di Settembre sarà sufficiente a soddisfare tutte le richieste di iscrizione (offrendo un posto nido a tutte le famiglie che lo richiedono) e ad azzerare le liste d’attesa.

La copertura sui potenziali iscritti ovvero su tutti i bambini redidenti a Pisa che potrebbero iscriversi al nido corrisponde al 35,8% , a questa va aggiunta la copertura del privato accreditato, pari a circa 10% per una copertura totale del 45,8%.

In questa riorganizzazione, si raggiunge anche l’obiettivo di scongiurare una perdita di posti di lavoro nei nidi a convenzione, che negli ultimi anni hanno avuto un costante calo di richieste da parte del Comune.

Nel dettaglio, i posti nido per l’anno educativo 2016/17 saranno nel dettaglio complessivamente 592 di cui 565 assegnabili per Settembre 2016 e 27, nella categoria Lattanti, per Gennaio 2017.

I posti per Settembre saranno così distribuiti:

1. 278 per i bambini/e che confermano il servizio già assegnato;

2. 217 posti divezzi e 70 posti lattanti per i nuovi iscritti che hanno presentato domanda nei termini previsti dal bando (5 Maggio 2016).

Questa riorganizzazione mantiene inalterata l’offerta di servizi zerosei, rafforzandone la qualità attraverso il nuovo meccanismo di coordinamento pedagogico e le altre azioni del piano di miglioramenti approvato dalla Giunta. Rimane aperta la partita a livello nazionale per la definizione della Legge delega sullo zerosei, alla quale Pisa sta contribuendo ai tavoli di consultazione Anci-miur, e nella quale i Comuni che come Pisa hanno investito e investono importanti parti di bilancio nei servizi per l’infanzia stanno chiedendo che una parte delle nuove risorse che lo Stato immetterà - oltre ad essere impiegati per arrivare al 33% di copertura nazionale della domanda di nido - siano destinate ai Comuni che come Pisa hanno finora investito nei servizi importanti parti di bilancio, per consolidarli, migliorarli, o aprirne di nuovi.