Perugia, 13 ottobre 2009 - I sindacati, che stamani nella sede Cgil a Perugia hanno tenuto una conferenza stampa sulla vicenda, parlano di ''adesione totale'' allo sciopero. ''Siamo fortemente preoccupati, come lo sono i lavoratori, per quello che i più maliziosi interpretano come l'inizio dello spostamento definitivo di Colussi a Milano'', ha spiegato Vincenzo Sgalla, segretario generale della Flai-Cgil umbra.  ''Per questo - ha aggiunto Dario Bruschi, della Fai Cisl - abbiamo chiesto un interessamento delle istituzioni locali per assicurare che una delle due 'teste' della Colussi resti qui in Umbria''.

 

La Colussi è una delle principali aziende dolciarie italiane, con sette stabilimenti di produzione in Italia ed oltre 1.000 dipendenti. Per gli stessi sindacati, l'annunciato trasferimento delle 31 unità da Perugia a Milano (altre 20 saranno trasferite dalla sede di Imperia) ''al momento non appare negoziabile'' e ''quello che Colussi offre a chi dovrà spostarsi di punto in bianco da Perugia a Milano, rivedendo completamente i suoi progetti di vita, è assolutamente inaccettabile e nemmeno lontanamente paragonabile a quanto garantito in situazioni simili da altre grandi aziende del settore, come Kraft e Nestlè''.

 

Di qui la scelta dello sciopero di oggi, che potrebbe essere - è stato sottolineato - solo l'inizio di un'intesa fase di mobilitazione qualora l'azienda non si decidesse a ''cambiare radicalmente atteggiamento''. Intanto, sono già in programma un incontro con il Comune di Perugia e con la Regione Umbria e la riunione coordinamento nazionale del gruppo Colussi, il prossimo 27 ottobre a Imperia. ''Entro quella data - hanno concluso i sindacati - dovremo avere un nuova proposta da parte dell'azienda, che ci permetta di intavolare una trattativa seria''.