Perugia, 9 ottobre 2009 - Uno dei difensori di Raffaele Sollecito, l'avvocato Luca Maori, ha sostenuto che gli agenti della polizia postale giunsero alla casa dove venne uccisa Meredith Kercher alle 13-13.02 e non alle 12.48 del 2 novembre del 2007 come emerso nel corso del processo. Secondo il legale quello che per gli inquirenti è stato ''l'anomalo comportamento'' del giovane la mattina del ritrovamento del cadavere è uno dei cardini dell'accusa.

 

In particolare a Sollecito è stato contestato di avere chiamato i carabinieri alle 12.51 e alle 12.54 del 2 novembre, dopo l'arrivo della polizia postale. In base alle immagini di una telecamera del parcheggio antistante la villetta del delitto la difesa di Sollecito ha sostenuto che invece gli agenti arrivarono intorno alle 13, anche perchè l'orario indicato nei fotogrammi - secondo i lagali - è anticipato rispetto a quello reale di 10-12 minuti.

 

La difesa di Sollecito ha quindi chiesto di poter produrre il cd con il filmato già agli atti del fascicolo del pm.
Il pubblico ministero Manuela Comodi ha aderito alla richiesta parlando comunque di ''una descrizione che non corrisponde al vero''.
Una perizia super partes sulle tracce di Dna riscontrate sul gancetto di reggiseno di Meredith Kercher e sul coltello indicato come l'arma del delitto è stata chiesta oggi  sempre dalla difesa di Raffaele Sollecito alla Corte d'assise di Perugia.


Gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori hanno inoltre avanzato la richiesta di nuovi accertamenti medico-legali per stabilire in modo ''preciso'' l'orario della morte della vittima. Sul gancetto di reggiseno la polizia scientifica ha trovato il Dna di Sollecito misto a quello della Kercher. Sulla lama del coltello da cucina sequestrato a casa del giovane sono stati isolati invece i profili genetici di Amanda Knox, vicino al manico, e della vittima, a ridosso della punta.

 

Riguardo al gancetto di reggiseno l'avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Sollecito, ha chiesto che con la perizia venga verificato se le procedure di repertazione siano state correttamente applicate. ''Vorremmo sapere - ha detto il legale - se si può effettivamente considerare una traccia genuina quella su un gancetto recuperato 45 giorni dopo il ritrovamento e non dove era stato trovato''. La difesa di Sollecito ha inoltre chiesto che la perizia accerti se era sufficiente per l'esame la quantita' di materiale biologico trovata sul coltello.

 

L'avvocato Bongiorno ha poi sollecitato nuovi approfondimenti sulla compatibilità delle ferite sul collo della Kercher e sulla loro compatibilità con il coltello sequestrato. Ha inoltre chiesto una perizia audiometrica per accertare se dalla casa di Nara Capezzali, uno dei testimoni d'accusa, sia possibile sentire il rumore di passi intorno alla casa del delitto, come sostenuto dalla donna, e accertare di quanti decibel avrebbe dovuto essere il grido della vittima per potere essere udito a quella distanza. Chiesta infine una perizia per accertare le cause del danneggiamento dei pc di Solleicito, Knox e Kercher.
 

 

Una perizia sulle tracce di Dna trovate sul coltello indicato come l'arma del delitto è stata chiesta anche dalla difesa di Amanda Knox. In particolare i legali intendono così verificare se ci sia stata una contaminazione accidentale del reperto e se la quantità di materiale biologico fosse sufficiente per l'analisi. L'avvocato Carlo Dalla Vedova, uno dei difensori della Knox, ha inoltre chiesto una perizia sulle impronte di piedi nudi trovate nella casa del delitto e sull'orma di scarpa sulla federa del cuscino trovato sotto al corpo di Mez e attribuita a una
donna. Chiesto inoltre un nuovo esame dei pc danneggiati di Sollecito, Knox e Kercher.