Perugia, 2 ottobre 2009 - Rocco Varanzano, 40 anni, pluripregiudicato, è stato fermato dalla polizia a Modena. Sembra lui il presunto omicida del maresciallo dei carabinieri Andrea Angelucci, travolto la notte scorsa da una Bmw X5 che non si era fermata all'alt. Al momento del fermo Varanzano si trovava alla guida della Bmw che ha investito il maresciallo Angelucci.

 

Sono stati alcuni indumenti e sembra dei documenti gli elementi che hanno portato i carabinieri sulle tracce dell'uomo fermato per avere investito e ucciso un maresciallo a un posto di blocco di Foligno. Gli investigatori li hanno recuperati nella Ford Focus risultata rubata a Cesena abbandonata dopo il primo investimento.

 

Sembra che l'uomo fermato, Rocco Varanzano, avesse un fratello in provincia di Perugia e forse una convivente nel capoluogo umbro. Dagli accertamenti è emerso che era stato scarcerato nel marzo scorso.

 

Ha percorso contromano circa cinque chilometri della strada a quattro corsie 77 Valdichienti, da Foligno a Sant'Eraclio inseguita dalla polizia stradale, la Bmw con la quale è fuggito ieri pomeriggio l'uomo fermato per
avere investito e ucciso un carabiniere.
L'auto ha poi imboccato una strada sterrata facendo perdere le tracce.
Della Bmw, fermata oggi nella zona di Modena, il presunto autore dell'investimento si era impossessato nei pressi di Colfiorito dopo avere abbandonato una Ford Focus risultata rubata a Cesena nella quale i carabinieri hanno trovato i documenti e gli indumenti che hanno portato a individuare Rocco Varanzano.

 

In precedenza la vettura aveva forzato un posto di blocco a Foligno venendo però individuata da un elicottero dell'Arma. E' stata quindi la Bmw a travolgere e uccidere il maresciallo Andrea Angelucci, trascinato per diversi metri dopo l'urto. E' cominciato un nuovo inseguimento al quale ha partecipato anche la polizia stradale. Dopo avere percorso contromano la 77 Valdichienti il suv ha imboccato una strada sterrata riuscendo a fare perdere le tracce.

 

Tre agenti della squadra volante di Modena sono rimasti feriti, in condizioni non gravi, durante l'inseguimento in pieno centro città - durato dalle 11.35 alle 12 di questa mattina - che ha portato alla cattura e all'arresto di Andrea Varanzano, 40 anni, il pregiudicato modenese in fuga sul Suv Bmv5 e accusato di aver forzato ieri notte un posto di blocco nei pressi di Foligno, uccidendo il maresciallo dei carabinieri Andrea Angelucci, 36 anni. Per bloccare l'auto di Varanzano, gli agenti - che il ricercato ha in più riprese speronato e investito - sono stati costretti anche ad esplodere quattro colpi di pistola, che hanno raggiunto varie parti della sua macchina e una gomma: alla fine l'uomo è stato catturato.


 

Le concitate fase dell'inseguimento e della cattura in pieno centro cittadino - che ha visto all'opera una prima auto della squadra volante, poi una moto dello stesso reparto, e infine un'altra auto di supporto - si sono svolte tra Largo Garibaldi, in pieno centro città, per concludersi in via Morane - hanno inevitabilmente provocato il panico tra i passanti, ma la professionalità degli agenti ha consentito di evitare conseguenze gravi.

 

Varanzano si trova ora in questura a Modena in stato di arresto per tentato omicidio dei tre poliziotti e resistenza a pubblico ufficiale: la procura di Modena è in collegamento con quella di Perugia per l'emissione del provvedimento di fermo per l'uccisione del maresciallo umbro. Il ricercato - la cui auto era stata segnalata subito dopo il fatto dai militari umbri alle forze dell'ordine di tutta Italia - era stato notato per strada mentre guidava.

 

Si spostava continuamente tra Emilia Romagna e Umbria ma anche in altre località del centro-Italia, Rocco Varanzano, il muratore disoccupato di 41 anni fermato oggi perchè sospettato di avere investito e ucciso il maresciallo dei carabinieri Andrea Angelucci. Una randagio lo hanno definito gli investigatori che hanno parlato di ''solida certezza'' del quadro accusatorio a suo carico.


 

Nato in Germania, la sua famiglia era originaria del sud Italia. Uno dei fratelli di Varanzano risiede in uno dei centri della provincia di Perugia dove anche l'uomo di tanto in tanto risiedeva. I due non avevano comunque rapporti. L'uomo si vedeva inoltre con una donna che vive nel capoluogo umbro. In passato Varanzano, più volte inquisito in passato, era stato sottoposto anche alla misura della sorveglianza speciale ma pare al momento non era sottoposto a obblighi di alcun tipo.


Per risalire a lui i carabinieri hanno attivato una sinergia tra tutti gli apparati investigativi del comando provinciale di Perugia guidato dal colonnello Carlo Corbinelli, con rinforzi giunti anche da Roma. I militari - coordinati dal sostituto procuratore Manuela Comodi - hanno lavorato per tutta la notte. In particolare a portare gli investigatori al nome di Varanzano è stato un telefono cellulare a lui riferibile trovato in un'auto rubata e abbandonata in provincia di Cesena.  In un bar della stessa località, l'uomo era stato notato da alcuni testimoni pochi minuti prima del furto della Ford Focus poi abbandonata a Colfiorito.

 

Incrociando tutti questi elementi gli inquirenti sono risaliti al sospetto. Gli investigatori non hanno alcun dubbio che Varanzano sia coinvolto nel tentativo di forzare un posto di blocco a Foligno e nel successivo investimento del maresciallo Angelucci.