{{IMG_SX}}Perugia, 11 maggio 2009 - Lo schianto è stato terribile. Non ha dato a nessuno dei due una prova d’appello. Così sono morti Marco Baffetti, di Magione, e Nicola Rinaldi, originario di Umbertide, che da qualche mese lavorava a Perugia. Avevano tutti e due 37 anni e la passione per la moto. Si sono scontrati in curva, lungo la strada provinciale '170', che a Perugia conoscono tutti come la strada del Pantano. Una di quelle splendide, immerse nel verde delle colline umbre, da percorrere in una domenica pomeriggio calda e assolata come ieri.

 

Ma quella curva maledetta li ha uccisi tutti e due, in un unico imponderabile destino. Ancora non si sa nulla sulle eventuali responsabilità, su chi dei due possa aver invaso l’altra carreggiata o su che cosa abbia causato un simile incidente. Gli agenti della Polizia Stradale di Perugia ci stanno lavorando: sono stati lì, vicino a quei corpi coperti - per rispetto - da un lenzuolo bianco, un intero pomeriggio. Ora lo studio dei rilievi permetterà di ricostruire la dinamica della tragedia.

 

Di certo si sas che le due motociclette sono andate a sbattere in un frontale spaventoso. I due uomini, entrambi soli in moto, sono morti sul colpo: i medici dell’ambulanza non hanno potuto far niente per loro, se non un ultimo disperato tentativo di rianimazione. Poco distanti da Marco Baffetti viaggiavano due suoi amici: sotto choc hanno vegliato sul corpo di quel fratello acquisito, increduli e con il volto rigato di lacrime, per ore.

 

E’ successo tutto a un chilometro da San Giovanni in Pantano, poco dopo il Maestrello, verso le quattro di ieri pomeriggio. Baffetti e Rinaldi viaggiavano nelle due direzioni opposte. Il primo in sella a una Buell, il giovane di Umbertide su una Kawasaki: gli esperti le definiscono motociclette 'naked' (nude, senza carenatura), potenti e molto belle, ma non troppo 'cattive'. In quella maledetta curva (la strada è in pendenza) le moto dei due giovani si sono scontrate. L’urto, stando a quanto hanno potuto stabilire gli agenti della Stradale, è stato impressionante. Tanto da uccidere sul colpo due ragazzi grandi e grossi, forti e in salute.

 

Straziante la scena che si sono trovati davanti i soccorritori: i corpi vicini, entrambi accanto alla propria moto. L’equipe del 118 ha fatto di tutto per evitare l’impossibile: i due cuori, però, si erano già arresi a quello scontro fortissimo. Non è stato facile per gli agenti raggiungere le famiglie di Baffetti e Rinaldi. I genitori di quest’ultimo (il padre è un ingegnere molto noto a Umbertide) erano a Firenze. E non si trovavano a Magione neanche i parenti più vicini a Marco. Un compito straziante,quello di comunicare una tragedia simile e due famiglie, due cittadine che sono piombate con un attimo in un dolore sconfinato.

 

Ma ieri l'Umbria non è stata materna con i motociclisti. Un altro grave incidente (scontro auto-moto) è successo alle 17.30, stavolta a Gubbio, vicino al bivio per Sant’Ubaldo. Un trauma al torace e una frattura al polso per il motociclista più grave e alcune ferite lievi per gli altri due centauri coinvolti. Illesa la famiglia con una bambina, a bordo della Audi A4 che viaggiava da Scheggia in direzione Gubbio.