{{IMG_SX}}Perugia, 5 febbraio 2009 - "Le fotocamere ai semafori non si smontano. Almeno fino al 30 giugno, cioè finché sarò sindaco". Renato Locchi (nella foto), che guida Perugia dal 1999, non ha dubbi. "Qui i T-red non ci sono più dallo scorso agosto - spiega - al loro posto ci sono nuovi impianti, i Photo R&V. Ma gli atti e le scelte che abbiamo compiuto sia sui primi che su questi ultimi macchinari sono perfettamente legittimi e assolutamente corretti". La risposta all’indagine della procura di Verona (a Perugia gli indagati sono sei tra funzionari della polizia municipale e amministratori pubblici) è perentoria:

 

"Abbiamo scelto di controllare chi passa con il rosso non per fare cassa - dice Locchi in conferenza stampa - ma per affermare con forza un principio di legalità, di rispetto delle regole. Se poi il ministero dei Trasporti o il tribunale stabiliranno che i T-red non sono omologati, restituiremo il denaro ai cittadini che hanno già pagato". In due anni (da luglio 2006 ad agosto 2008, quando sono state sostituite) le famigerate fotocamere hanno fatto 33.747 contravvenzioni. Ben 4mila coloro che ne hanno presa più di una, 17.684 quelli che hanno pagato e 7.190 gli automobilisti che hanno presentato ricorso al giudice di pace.

 

"Fino ad oggi - continua il sindaco - sono stati incassati 2.897.000 euro, cioè poco più dell’uno per cento delle entrate complessive del Comune in un anno. E questo sarebbe far cassa con le multe?", chiede il primo cittadino che poi ricorda che ci sono sentenze dei Tribunali di Perugia e Arezzo e una della Cassazione "che ci danno ragione. Ora, con tutto il rispetto, il pm di Verona che indaga non credo sia la Suprema corte, piuttosto che il Tribunale dell’Aja...". Il sindaco non nega, però, che qualche errore è stato commesso: "Forse l’informazione data alla gente sul fatto che montavamo 14 T-red non è stata propriamente adeguata". E ricorda che le nuove fotocamere nei primi 37 giorni di funzionamento hanno fatto circa 600 multe, 15-16 al giorno (nei primi 5 mesi si viaggiava a quota 200-250 ogni ventiquattro ore).

 

E infine un paio di puntualizzazioni: "Il 90 per cento dei perugini con il rosso non passa e al momento nessuna procura, né quella di Verona né quella di Perugia (che ha aperto un’inchiesta alcuni mesi fa) ci ha chiesto atti che riguardano i Photo R&V". Certo la bufera non si placa. Il deputato perugino di An, Pietro Laffranco: "L’impegno che prendo, anche a nome di qualunque candidato sindaco che il Pdl decida di scegliere per le elezioni del 6 e 7 giugno è che in caso di affermazione, uno dei primi provvedimenti della nuova giunta sarà l’eliminazione di questo iniquo sistema di irrogazione di salatissime sanzioni agli automobilisti". "Quella del sindaco potrebbe apparire come una vera e propria istigazione a delinquere", azzarda Maurizio Ronconi (Udc), che come Laffranco definisce Locchi 'arrogante'.