{{IMG_SX}}Perugia, 18 dicembre 2008 - Una storia senza fine. E’ quella dei T-red, le fotocamere che multavano chi passa con il rosso. La vicenda rischia di riaprirsi ancora una volta in modo clamoroso. E stavolta il rischio di intasamento si sposta in Tribunale. Dopo che già gli uffici del Giudice di pace scoppiano. Il tema è sempre quello delle notifiche dei verbali di contravvenzione (e quindi, in teoria, riguarda ogni tio di contravvenzione, non soltanto quella dei T-red): sono legittimi o illegittimi?

 

Una settimana fa il Tribunale civile ha emesso la prima sentenza su appello del Comune nei confronti di un automobilista che aveva vinto il ricorso dal Gdp. Affermando che la notifica curata da una società privata (alla quale si è affidata l’amministrazione comunale) è a tutti gli effetti regolare. Perché il verbale è redatto e compilato dai vigili. La Maggioli spa (l’azienda convezionata con Palazzo dei Priori) si occupa solo di stampare e imbustare i documenti. "Per provare il contrario - ha scritto il giudice Paola de Lisio - occorre la querela di falso". Traduzione: bisogna provare che il verbale è stato redatto dalla Maggioli spa e non dalla polizia municipale.

 

E l’avvocato Filippo Calabrese (che è lo stesso che aveva aperto il caso proprio sulla questione delle notifiche, ndr) non ha perso tempo: ieri mattina, infatti, aveva udienza per due verbali con il giudice di pace Flagello. La contestazione riguardava ancora una volta la notifica. E il legale ha annunciato la querela di falso per contestare l’effettiva provenienza, la formazione dei verbali e chi li ha redatti "al posto dell’agente accertatore indicato nella contravvenzione. Il procedimento consentirà davvero di capire se l’agente ha fatto tutti quei verbali a tutte le ore del giorno".

 

Questo cosa significa? Che la partita rischia di andare per le lunghe più di quanto non lo sia stato fino adesso. Infatti il Comune dovrà dichiarare se intende contestare la richiesta dell’avvocato. Se lo farà, il giudizio verrà sospeso e si apriranno due procedimenti incidentali davanti al Tribunale. A occuparsene sarà il pubblico ministero che dovrà stabilire e accertare chi ha effettivamete redatto i verbali. Par Calabrese è stata la Maggioli spa. Per il Comune la polizia municipale.

 

Se invece i vigili rinunciassero a contestare la richiesta del legale, il ricorso sarebbe automaticamente perso. Un braccio di ferro che - in teoria - potrebbero intraprendere i quasi tremila ricorrenti che attendono proprio un giudizio dal giudice di pace. Ma anche i 136 contro i quali l’amministrazione comunale ha fatto appello al Tribunale civile. Basta poco per immaginare cosa accadrebbe.

 

Qualche numero aiuta a comprendere meglio il fenomeno. In due anni, infatti, le multe legate al T-red sono state quasi 34mila. Ma 21mila ne sono state fatte nei primi cinque mesi. Poi tutto si è piano piano ridimensionato. Anche se ogni tanto il caso riemerge come il raffreddore d’inverno. Da ottobre del 2006 e fino a pochi giorni fa sono stati 7.299 quelli che hanno fatto ricorso al giudice di pace. Di questi 3.629 hanno avuto ragione: 1.883 per la storia della notifica e 1.580 perché la foto era difettosa. Numeri altissimi come si vede. Che hanno mandato in tilt la cancelleria di via Baglioni. E ora il fenomeno rischia di ripetersi. A palazzo di Giustizia.