{{IMG_SX}}Perugia, 15 ottobre 2008 - Hanno lasciato l’aula con le manette ai polsi e lo sguardo rivolto verso il basso. In appello, contro i moldavi Catarin Cernatescu (23 anni), Jonut Valeric Banakovski (24), Ionel Lionte (22) e George Vanea (23), è stata confermata in toto la sentenza di primo grado.

 

Erano accusati di terribili violenze di gruppo consumate nell’estate 2006 nei confronti di tre ragazze straniere e pure di sfruttamento della prostituzione ai danni di altre due rumene che venivano da loro ‘costrette’ sulla strada. Il giudice Emanuele Medoro li ha condannati in tutto a più di 31 anni di carcere (pene da 7 anni e 4 mesi a 9 anni), oltre che al risarcimento di 71mila euro: 20mila alla minorenne rumena sfruttata, 40mila a un’altra ragazza che si è costituita parte civile con l’aiuto dei legali Antonietta Confalonieri e Alessandra Donatelli Castaldo del progetto 'Free Woman' che tutela le ragazze vittime della prostituzione, 10mila al Comune di Perugia per i danni d’immagine subiti dalla città e 1000 euro all’agente di polizia rimasto ferito durante il blitz.

 

I moldavi vennero arrestati dalla squadra mobile durante un’operazione in una tendopoli nella zona della Pallotta e in seguito alla denuncia presentata da due ragazze extracomunitarie, che raccontarono di essere state sequestrate e più volte violentate da un gruppo di rumeni o moldavi che viaggiavano su una autovettura scura. Nel corso delle indagini la Polizia scoprì che una delle ragazze era stata violentata per sfregio al ‘concorrente’ che l’aveva sfruttata e che la banda gestiva sulla strada anche altre ragazze.

 

Di lì le contestazioni successive. Gli imputati in un primo momento avevano tentato anche la strada del patteggiamento, ma avevano desistito dopo che era saltato l’accordo con la procura che chiedeva comunque l’applicazione del massimo della pena: cinque anni per quel tipo di reati e in base al rito.