{{IMG_SX}}Perugia, 29 luglio 2008 - "Per lo più erano le concessionarie che si rivolgevano alla ‘Casa del contachilometri’ per l’alleggerimento dei tachimetri delle auto. La voce ‘revisione contachilometri’ della ditta messa sotto sequestro dalla Polstrada un mese fa, corrisponde al 4 per cento dell’intero fatturato. C’era, ovviamente, anche qualche privato che pagava dai 70 ai 120 euro per una ‘ritoccatina’ - i prezzi del tariffario oscillavano in base al tempo che l’addetto al software elettronico impiegava per ridurre gli zeri del contachilometri digitale - ma come emerge dalle fatture, lo stragrande carico di lavoro veniva fornito dai rivenditori autorizzati di automobili quando si dedicavano al mercato dell’usato".

 

Lo ha detto l’avvocato Andrea Bellachioma (difensore dei quattro soci della ditta di Sant’Andrea delle Fratte), che probabilmente già domani potrebbe avere notizie dal tribunale a proposito del dissequestro dei beni, fra cui anche quel software prodotto in Germania che magicamente 'ringiovanisce', solo all’apparenza però, il motore delle macchine.

 

Dopo che Rosalba Babini (58 anni), Rolando Ambrosi (62) e il loro figlio Francesco (31), titolari della 'Grifo Caravan' finiti ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta 'Lifting Car' coordinata dal pm Gabriele Paci sono stati rimessi in libertà venerdì scorso dal gip Marina De Robertis, è possibile che anche per i quattro soci della 'Casa' venga revocata la misura cautelare.

 

Che "nessuna norma penale contempla lo scarico del contachilometri come reato" e che quindi "è escluso il reato di truffa aggravata perché non c’è stato nessun ingiusto profitto sulle auto che non venivano rivendute" dai suoi assistiti ne sono convinti i penalisti Andrea Bellachioma e Pasquale Perticaro, difensori di Maria Giovanna Ciliani (69), del marito Giorgio Giugliarelli (66), Moreno Belloni (47) e Alberto Mosconi (57), che "da 46 anni con strumenti più o meno sofisticati e all’avanguardia dal punto di vista della tecnologia fanno questi lavori, onestamente fatturati".

 

E dopo che il Tribunale del Riesame (presidente Massei, a latere Brutti e Bellucci) aveva respinto le richieste di revoca delle misure cautelari avanzate anche dai difensori degli indagati della 'Grifo Caravan', Nicola Di Mario e Stefano Bagianti, potrebbero tornare operativi già in questa settimana gli artefici dei presunti 'lifting', che sarebbero costati dai quattromila ai novemila euro in più rispetto alle quotazioni di mercato.

 

In totale quindici le vittime del raggiro indicate nell’ordinanza di custodia cautelare. Sono invece nove i dipendenti della 'Casa del Contachilometri' rimasti senza lavoro in questo periodo. "In un contesto istruttorio sereno e leale con il pm Gabriele Paci, Rolando Ambrosi e Rosalba Babini ('Grifo Caravan') hanno avuto modo di chiarire la loro posizione processuale - ha fatto sapere l’avvocato Nicola Di Mario -: oltre a costituire una quota davvero esigua rispetto al volume delle vendite, le autovetture oggetto di indagine nelle quali la Polizia giudiziaria ha riscontrato una variazione del chilometraggio sono state cedute accompagnate da adeguata garanzia, messe sul mercato nel più ampio rispetto degli standard di sicurezza e a un prezzo finale equo. Si è trattato di fatti episodici sui quali sarà maggiore il controllo di qualità".

 

A dare l’avvio all’indagine fu un carabiniere che aveva acquistato una vettura, lo stesso si accorse dopo poche settimane si era reso conto di aver preso una fregatura. Era risalito così al primo proprietario dell’auto che gli aveva mostrato i documenti dai quali risultava il vero chilometraggio della sua vettura: il doppio.