Perché la Francia è più forte di noi

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 2 ottobre 2014 - EGREGIO DIRETTORE, il governo francese ha fatto un atto di coraggio, decidendo di ridurre gradualmente il rapporto deficit - Pil, e di scendere sotto il 3% imposto dall’Unione Europea solo nel 2017. Come mai a parigi si possono permettere di fare quello che sembra loro meglio, mentre noi da ormai dieci anni siamo alle prese con manovre tutte lacrime e sangue?

Marcella Bindini, via mail

 

NON ABBIAMO gli attributi per alzare la voce. E’ un comportamento, il nostro, sancito da decenni di flebile presenza internazionale. Siano uno dei Grandi Paesi ammessi ai vertici del G8, che però non esprime una vera potenza economica. Nè la esprime dal punto di vista militare, un po’ per scelta politica un po’ perché siamo fragili rispetto ad altre Nazioni. Basta osservare ciò che succede sullo scacchiere mondiale e misurare quanto l’Italia riesca a pesare ogni volta che c’è un concorso di forze. La Francia rappresenta una realtà ben diversa e ha dunque anche un diverso livello di ascolto. Aggiunga che con le beghe e le divisioni, non possiamo pretendere di condizionare la strategia europea: lo scarso spirito di unità nazionale non ci aiuta, quando ci affacciamo all’estero. Insomma, la considerazione che ci meritiamo è pari alla compattezza - assai ridotta - che sappiamo esportare. E temo che non riusciremo ad affrancarci da questa condizione. Così ci terremo lacrime e sangue. Consapevoli di essere noi la causa del nostro male.