Taglio alle pensioni e blocco stipendi P.A, la rivolta dei sindacati: "La pazienza è finita"

In una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil della Pubblica amministrazione chiedono che Renzi smentisca l'ipotesi di blocco dei salari o ci sarà una "reazione fortissima"

Pensioni, appello a Renzi (Ansa)

Pensioni, appello a Renzi (Ansa)

ROMA, 20 agosto 2014 - Il nodo delle pensioni cosiddette d'oro (GUARDA QUANTI SONO GLI OVER 3MILA EURO) non smette di agitare le acque della politica. Dopo la sostanziale frenata di Renzi via Twitter sull'idea del prelievo ai pensionati 'ricchi', si è levato un coro di no bipartisan: a partire da quelli della Spi-Cgil per finire a Brunetta. E, polemica nella polemica, s'innesta quella sul ventilato nuovo blocco dei salari della Pubblica amministrazione.

L'IRA DEI SINDACATI -  Intervenire sul salario dei dipendenti pubblici "è un errore madornale", attacano i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, che chiedono "una smentita da parte del presidente Renzi e della ministra Madia". Altrimenti ci sarà una "reazione fortissima" e "la ripresa dei lavori avverrà in un clima incandescente".

"Continuare a bloccare il contratto del pubblico impiego è un autentico scandalo", visto che "sono già sei anni che i dipendenti pubblici non hanno aumenti salariali. E la stessa cosa non si può dire dei dirigenti e dei politici", tuona il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti.  Si tratta, aggiunge, "di una riduzione della spesa pagata solo dagli impiegati pubblici", semplicemente perché "è più semplice, mentre prendere soldi da altre parti è faticoso". E', sottolinea Angeletti, "un gesto che rasenta l'immoralità".

MINACCIA CGIL - "E' il momento di lasciare in pace i pensionati, che hanno perso il 30% del potere d'acquisto negli ultimi 15 anni, grazie alle manovre dei vari governi". Così il segretario generale Spi Cgil, Carla Cantone. "Non sono d'accordo a intervenire sulle retributive", sottolinea. In caso contrario, aggiunge, "ci mobiliteremo, la pazienza è finita".

DAMIANO: SI PER GLI OVER 5MILA - "A proposito di pensioni e delle troppe ipotesi di un contributo di solidarietà sostenute da vari esponenti del governo, noi stiamo tranquilli solo se fino a 5.000 euro netti mensili, sommando pensioni e vitalizi percepiti, non si prevede alcun prelievo. Fermo restando che, al di sopra di quella soglia, un contributo di solidarietà già esiste", dice il presidente della commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. "Mettere in allarme quindici milioni di pensionati che hanno soltanto la colpa di essere andati in pensione con il calcolo retributivo, è semplicemente una follia - aggiunge Damiano - Dalle pensioni d'oro siamo già passati a quelle d'argento e si sa che, per fare cassa, si potrebbe arrivare a quelle di bronzo. No grazie. Colpiamo i veri privilegi ed estendiamo a tutti i Fondi pensione il tetto massimo di 100.000 euro lordi annui previsto dall'Inps. Cosi' - conclude - verranno cancellate quelle pensioni da nababbi, anche di 20.000 euro al mese, che rappresentano uno schiaffo al buon senso comune"

BRUNETTA - Intervenire sulle pensioni più alte "è una follia, che provoca incertezza e apprensioni", ha detto a Sky TG24 HD il presidente dei deputati di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, in merito all'ipotesi di chiedere un contributo di solidarietà ai titolari delle pensioni più alte. "C'è già stata - ha proseguito - una riforma molto dura, la riforma Fornero, che ha prodotto anche tanti guasti. Contributo di solidarieta' vuol dire una tassa su chi e' in pensione e non può' difendersi". A proposito dei temi economici Brunetta ha spiegato che "'Italia, con l'attuale tasso di crescita, dovrà fare una manovra correttiva tra i 25 e i 30 miliardi di euro per il 2014 e una molto simile per il 2015. Se ci sarà la necessità di prendere provvedimenti per la salvezza del Paese noi daremo una mano, che Renzi lo voglia o no".

GRAFICO: COME SONO LE TASSE SULLA PREVIDENZA IN EUROPA

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro