Venerdì 26 Aprile 2024

Pasolini, sul web una petizione perché "la verità non può aspettare"

L'iniziativa ha raccolto l'adesione di quasi mille persone in poche ore.

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

Roma, 21 novembre 2014  - Si "definisca il procedimento sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini dopo oltre 5 anni dalla sua riapertura ed a 39 anni dal delitto". Così su internet è partita una "petizione pubblica" per il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone. L'iniziativa ha raccolto l'adesione di quasi mille persone in poche ore. E seguendo la frase "la verità non può più aspettare" si sono uniti parlamentari come Laura Puppato e Stefano Fassina, associazioni dei consumatori quali Cittadinanza attiva, il regista cinematografico Marco Risi. Il legale della famiglia di Stefano Cucchi, Fabio Anselmo. Il regista ed autore teatrale Moni Ovadia in un messaggio scrive: "Pier Paolo Pasolini è stato il pensatore più originali, coraggioso e scomodo del nostro secondo dopoguerra. La verità su di lui è cruciale per il futuro del nostro, Paese". 

L'avvocato Stefano Maccioni che assiste Guido Mazzon, cugino di Pasolini sottolinea: "Sono cinque anni che stiamo cercando di arrivare a capire che cosa accadde quella notte e perchè. Adesso ci attendiamo che La Procura della Repubblica di Roma definisca quanto prima il procedimento per chiarire definitivamente modalità e movente del brutale omicidio". 

A promuovere la petizione è stata la criminologa Simona Ruffini che insieme con il penalista ha lavorato. "Non dimentico la motivazione che mi ha spinta ad intraprendere il lavoro di ricerca della verità sull'omicidio di Pasolini - continua - La mia motivazione è immutata, e consiste nel riprenderci (in quanto collettività) una memoria storica che si cerca di negare. Il fatto che le firme arrivino da tutto il mondo, a centinaia al giorno, mi fa capire che stiamo facendo la cosa giusta. La gente vuole sapere la verità, ed è stanca di silenzi ed omissioni. La storia non può essere zittita".