Papa Francesco: "Andrò a Sarajevo, pregate per la pace"

Così Il Pontefice dopo la recita dell'Angelus in piazza San Pietro

Papa Francesco durante l'Angelus (Ansa)

Papa Francesco durante l'Angelus (Ansa)

Città del Vaticano, 1 febbraio 2015  - "Desidero annunciare che sabato 6 giugno, a Dio piacendo, mi recherò a Sarajevo, capitale della Bosnia ed Erzegovina. Vi chiedo fin d'ora di pregare affinché la mia visita a quelle care popolazioni sia di incoraggiamento per i fedeli cattolici, susciti fermenti di bene e contribuisca al consolidamento della fraternità e della pace". Così Papa Francesco dopo la recita dell'Angelus in piazza San Pietro. 

Lo scorso 15 dicembre, dopo la visita al Papa del membro croato della presidenza collegiale della Bosnia ed Erzegovina, Dragan Covic, la stampa bosniaca aveva ipotizzato la preparazione di un viaggio del Papa a Sarajevo per il 2015. 

Papa Francesco, in Europa, ha già compiuto un viaggio in Albania e uno a Strasburgo, alle istituzioni europee. Dal 1992 al 1995 si è combattuta in Bosnia Erzegovina la prima guerra in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. Giovanni Paolo II aveva compiuto un viaggio a Sarajevo nell'aprile del '97, mentre il 22 giugno 2003 si era recato a Banja Luka.

DOPO NAPOLI, TORINO E STATES - La visita a Sarajevo del 6 giugno sarà l'11esimo viaggio di Papa Francesco, in due anni di pontificato, il terzo quest'anno, dopo lo Sri Lanka e le Filippine nel gennaio scorso e Napoli previsto il 21 marzo. "A seguire - conferma oggi la Radio Vaticana - il Papa andrà a Torino il 21 giugno, in occasione dell'Ostensione della Sindone e negli Stati Uniti per l'ottavo Incontro mondiale delle famiglie, in programma a Philadelfia dal 22 al 27 settembre". 

 

PAPA: IL VANGELO NON OPPRIME, LIBERA - "Il Vangelo è parola di vita: non opprime le persone, al contrario, libera quanti sono schiavi di tanti spiriti malvagi di questo mondo: la vanità, l'attaccamento al denaro, l'orgoglio, la sensualità". Lo ha affermato Papa Francesco all'Angelis. "Il Vangelo - ha spiegato - cambia il cuore, cambia la vita, trasforma le inclinazioni al male in propositi di bene". Nel suo breve discorso, il Pontefice ha voluto chiarire oggi che "l'autorità" con la quale Gesù insegnava non ha nulla a che vedere con l'autoritarismo. 

"Che cosa significa 'con autorità'?", si è chiesto il Papa. "Vuol dire - ha risposto - che nelle parole umane di Gesù si sentiva tutta la forza della Parola di Dio, si sentiva l'autorevolezza stessa di Dio, ispiratore delle Sacre Scritture. E una delle caratteristiche della Parola di Dio è che realizza ciò che dice". "Noi spesso - ha rilevato - pronunciamo parole vuote, senza radici, superflue. La parola di Dio invece fa quello che dice". Francesco ha citato in proposito l'episodio di Gesù che insegna "con autorità" nella Sinagoga di Cafarnao. "La fama di Gesù - ha ricordato infatti - si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea" e "la nuova dottrina insegnata con autorità da Gesù è quella che la Chiesa porta nel mondo, insieme con i segni efficaci della sua presenza: l'insegnamento autorevole e l'azione liberatrice del Figlio di Dio diventano le parole di salvezza e i gesti di amore della Chiesa missionaria". 

Così "Gesù dopo aver predicato, dimostra subito la sua autorità liberando un uomo, presente nella Sinagoga,che era posseduto dal demonio". "La parola di Dio ci dona lo stupore, ci fa stupire bene!". Francesco ha spiegato che proprio "l'autorità divina di Cristo aveva suscitato la reazione di Satana, nascosto in quell'uomo; Gesù, a sua volta, riconobbe subito la voce del maligno e ordinò severamente: 'Taci! Esci da lui!'. E con la sola forza della sua parola, libera la persona dal maligno. E ancora una volta i presenti rimangono stupiti". Con questo stile autorevole ma non opprimente, coerente e non vanaglorioso è "compito dei cristiani diffondere ovunque la forza redentrice del Vangelo - ha riassunto Bergoglio - diventando missionari e araldi della Parola di Dio". "Per questo - ha concluso rivolto alla folla - vi chiedo sempre di avere un quotidiano contatto col Vangelo, di portarlo con voi, di nutrirvi ogni giorno da questa fonte di salvezza, è la forza che ci cambia: cambia la vita e ci cambia il cuore".