Caserta, Il Papa ai pentecostali: "Perdono per le leggi razziali"

Il Pontefice è tornato in Campania per un incontro privato con il pastore protestante Giovanni Traettino

Papa Francesco ritorna a Caserta (Ansa)

Papa Francesco ritorna a Caserta (Ansa)

Caserta, 28 luglio 2014 - Papa Francesco è ritornato a Caserta, dove si era recato in visita ufficiale sabato scorso, per l'incontro privato con un suo amico, il pastore protestante Giovanni Traettino. Il pastore della 'chiesa evangelica della riconciliazione' dall'inizio degli anni Novanta impegnata in un dialogo con i cattolici. 

Successivamente il Pontefice e il pastore Giovanni Traettino hanno raggiunto in auto l'edificio in costruzione della Chiesa della Riconciliazione. Bergoglio è stato accolto nell'aula-cantiere da un canto. E' la prima volta che un Papa si reca fuori dalla diocesi di Roma appositamente per incontrare il pastore e i fedeli di una chiesa protestante, mentre Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno fatto visita ad altre chiese e a sinagoghe nell'Urbe o all'estero in occasioni di visite pastorali. E, come Paolo VI, hanno raggiunto al Fanar il patriarca ecumenico di Costantinopoli.

LE SCUSE PER LE LEGGI RAZZIALI - Qualcuno si è stupito della visita del Papa agli evangelici. "Sono venuto a trovare i fratelli", ha detto il Pontefice nel discorso rivolto ai circa 350 fedeli. Francesco ha poi chiesto pubblicamente perdono ai pentecostali per le leggi razziali italiane che li discriminavano. "Queste leggi, la gente che voleva la purezza della razza, erano cristiani, sono leggi sancite dai battezzati. Vi chiedo perdono per questo", ha detto a braccio"Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa - ha aggiunto -. La diversità è tanto bella, ma lo stesso Spirito Santo fa anche l'unità, così che la Chiesa è una nella diversità: per usare una parola bella, una diversità riconciliante. Lo Spirito Santo è armonia, armonia nella diversità". 

IL PASTORE: "cON LEI SPERANZA PER I CRISTIANI" - "La nostra gioia è grande, quella mia e della mia famiglia. Le vogliamo bene. Una cosa deve saperla: verso la sua persona c'è grande affetto e tanti noi pregano per lei. Del resto è facile volerle bene. E alcuni di noi crediamo addirittura che la sua elezione è opera dello spirito santo", ha detto, dalcanto suo, il pastore evangelico Traettino. "E con questo gesto davvero inatteso ha allargato la porta superando le complicazioni protocollari e andando direttamente al cuore delle relazioni umane accelerando la realizzazione di quello che appare come il sogno di Dio. Con uomini come lei c'è speranza per noi cristiani". "Lei è venuto ad incontrare il fratello lì dov'è così com'è - ha aggiunto Traettino -. E nel nostro caso si è dovuto sobbarcare due giorni di fatica. Ha voluto toccarci, abbracciarci, vederci di persona mostrando grande coraggio. Non si è accontentato di un documento, è venuto di persona. Questo è il terreno - ha concluso - su cui costruire ogni dialogo tra noi".