Padoan: "Nel 2014 Pil negativo. Impegno a non alzare le tasse". E il Tesoro taglia 139 dirigenti

Il ministro dell'Economia: "Dal calo dello spread benefici per 5 miliardi". Spending, il Mef taglia anche 10 sedi territoriali

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan (Ansa)

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan (Ansa)

Roma, 16 settembre 2014 - Dobbiamo aspettarci un aumento dell'Iva? il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ospite di 'Porta a Porta', rassicura: "L'impegno del governo è di non aumentare le tasse". Poi afferma: "Può darsi che quest'anno avremo un numero del Pil negativo ma sarà molto più piccolo del passato", precisando che "risalirà già dal prossimo anno e in misura crescente dagli anni successivi".

"Il beneficio derivante dal calo dello spread dovrebbe essere attorno ai 5 miliardi su quest'anno", ha aggiunto Padoan invitando però a non dare per scontato che il differenziale continui a scendere.

"Io farei una riforma del lavoro la più semplice possibile, con una sola forma contrattuale, con un meccanismo di stabilizzazione automatica: se si ha una riforma così, l'articolo 18 diventa un 'non problema'", continua il ministro. "Per una riforma strutturale, come quella del mercato del lavoro, ci vogliono almeno due anni per vedere gli effetti, cioè più occupazione". 

La Legge di Stabilità - aggiunge - è molto difficile" ma "cercheremo di fare tutto il possibile per trovare risorse sufficienti e credibili".

IL MEF TAGLIA 139 DIRIGENTI - Intanto il ministero dell'Economia taglia 139 dirigenti e sopprime dieci sedi territoriali per la riorganizzazione del dicastero ''nell'ambito dei programmi di revisione della spesa''. In una nota il ministero annuncia il taglio immediato di 139 posizioni dirigenziali e significativa razionalizzazione degli spazi per gli uffici dal primo febbraio 2015.  E spiega che ''sono questi i punti salienti del Decreto Ministeriale recante l'individuazione delle competenze degli uffici dirigenziali non generali del Mef, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento rientra nella iniziative adottate dal Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nell'ambito dei programmi di revisione della spesa''. Viene così ridefinita l'organizzazione del Ministero secondo i seguenti criteri: immediata riduzione di 139 posizioni dirigenziali non generali che passano da 712 a 573 unità; eliminazione di duplicazioni organizzative e sovrapposizioni di competenze; individuazione di criteri per la riorganizzazione e la razionalizzazione dell'articolazione territoriale del Ministero, prevedendo espressamente la necessità di una ulteriore razionalizzazione degli spazi utilizzati, anche mediante la condivisione delle sedi con uffici di altre amministrazioni statali dell'amministrazione finanziaria. Si prevede anche la soppressione di dieci sedi territoriali a decorrere dal primo febbraio 2015. Il provvedimento, oltre allo snellimento delle strutture ed alla semplificazione dei processi amministrativi, comporterà sensibili risparmi di spesa anche per la riduzione dei fitti passivi.

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