Niccolò Campriani
Firenze, 16 agosto 2016 - Tredicesimo posto, davanti alla Spagna, al Brasile (Paese organizzatore) al Canada e a tante nazioni del mondo. L'argento di Rachele Bruni ha portato a 7 il bilancio delle medaglie toscane, un bottino non indifferente per tantissime nazioni che colloca la Toscana tra le prime quindici al mondo.
Oltretutto, il bilancio toscano fino alla giornata di Ferragosto (tre ori, due argenti e tre bronzi) è poco meno di un terzo di quello dell'intera squadra italiana (7 su 23) ed è più di un terzo se contiamo solo le vittorie (3 su 8). Il tutto, senza contare l'oro di Diana Bacosi nel tiro a volo visto che l'atleta è contesa tra la cittadina umbra di Citta della Pieve (dove è nata) e quella toscana di Cetona (dove vive). Insomma, possiamo parlare di sette medaglie e mezzo...
Dunque, un "Granducato di Toscana" che trascina l'Italia a Rio 2016 e che si colloca, idealmente, come una potenza mondiale, tenendo conto anche degli allenatori vincenti e anche dell'ottimo comportamento degli atleti che non sono riusciti a salire sul podio.
Ricapitolando, le tre tre medaglie d'oro sono arrivate tutte dal tiro: due del fiorentino Niccolò Campriani (carabina 10 e 50 metri) e una nello skeet di Gabriele Rossetti (della Valdinievole, in provincia di Pistoia); le due di argento sono di Marco Innocenti (di Montemurlo, in provincia di Prato, nella specialità double trap del tiro a volo) e la nuotatrice di fondo Rachele Bruni (di Comeana, sempre in provincia di Prato); i due bronzi sono arrivati dal nuotatore livornese Gabriele Detti nei 400 e 1500 stile libero.
Un bilancio provvisorio, comunque straordinario, ricordando che da qui al 21 agosto (giorno di chiusura di Rio 2016) altri atleti toscani possono farci sognare, portando il "Granducato" tra le grandi del mondo.