GENTILE DIRETTORE, ho una certa età, e mi commuove pensare che tra pochi giorni una grande personalità ma soprattutto un grande uomo quale fu Giovanni XXIII verrà elevato alla gloria degli altari in maniera definitiva e chiara. Sa, molti anni sono passati e generazioni di cristiani poco sanno della sua bontà, sapienza, umanità. Alcuni non sanno nemmeno che è stato grazie ai suoi gesti che è iniziato il cambiamento della Chiesa: non potrebbe esserci ora un Papa Francesco, senza Roncalli. E’ d’accordo?
Fabrizio Bernardini, via mail

PAPA GIOVANNI è sicuramente un punto di riferimento dal quale discende anche Papa Francesco. La storia di Roncalli ci tramanda l’immagine di un Papa buono ma non remissivo. Proprio come Bergoglio. Le affinità fra i due pontefici sono molte, uniti anche nella severità dottrinale e nell’esempio di povertà. Francesco è tanto più credibile in ciò che predica, rispetto anche ai suoi santi predecessori, perché traduce nei fatti le sue parole. La differenza è che Giovanni fu un Papa per caso, nel senso che venne messò lì dai cardinali convinti che non modificasse l’ordine della curia e li lasciasse brigare con i loro piani di potere. Ma cambiò il mondo. Francesco è stato invece scelto proprio nella speranza - non disattesa - che rivoluzionasse gli assetti curiali con la forza che Benedetto non poteva più avere. Francesco è Papa perché nel conclave ha vinto la linea di chi voleva un pontefice così, di chi aveva capito che per salvare la Chiesa da un declino segnato era necessario invertire la rotta. Per chi crede è stato lo Spirito Santo a individuarlo. Comunque sia andata, è la scelta più giusta.