GENTILE DIRETTORE, è passato un anno ma sembra un secolo: l’elezione di papa Bergoglio al soglio pontificio è stata come una ventata di aria fresca in un ambiente — quello della Curia romana — chiuso e asfittico, non solo per colpa di Benedetto XVI. Bene, questo papa è letteralmente sceso dal trono, gira tra la gente, non ha paura di ‘sporcarsi le mani’ con i poveri, anzi, Ora l’unica cosa che manca è un vero ruolo da protagoniste per le donne nella Chiesa. Alla faccia della politica italiana...
Maria Levadini, via mail

C ARA MARIA, mi associo al suo giudizio su questo Papa. Un personaggio talmente semplice, talmente normale, da essere eccezionale. E a un anno dalla sua ascesa al trono di Pietro, possiamo dire che la vera eccezionalità risiede in questo vecchio, pesante, elefantiaco organismo che è la Chiesa Cattolica. Eccezionale per la capacità di rinnovarsi, di intuire con anticipo il mutare dei tempi, e di accompagnarli. Attraverso un’assemblea di anziani signori che sembrerebbero guidati solo dalla vischiosità del potere. Invece no. Persino un grande laico come il filosofo Cacciari, dopo l’elezione di Francesco, ha dovuto ammettere: «Vuoi vedere che esiste sul serio lo Spirito Santo»? Ora, ognuno può credere a quello che vuole e persino ricredersi. Ma se si pensa a quello che è successo nella Chiesa nell’ultimo anno, c’è davvero da alzare gli occhi al cielo. Un Papa (di transizione) che si dimette, fatto quasi inedito nella storia. Una figura nuova, rivoluzionaria, che raccoglie il testimone di un altro grande rivoluzionario come Wojtyla. Aprendo le porte a un’aria nuova in Vaticano . E come è successo con Giovanni Paolo II, probabilmente nel mondo.