La burocrazia blocca la Camporcioni: «La Regione ora rivuole i suoi soldi»

La pericolosa strada provinciale attende i lavori per la sicurezza

Il sindaco di Ponte Buggianese, Galligani, spiega la vicenda di via Camporcio

Il sindaco di Ponte Buggianese, Galligani, spiega la vicenda di via Camporcio

Montecatini, 26 giugno 2016 - «Faccio questa conferenza stampa nell’intento di trovare una soluzione per la Starda Camporcioni e per annunciare che proverò anche a scrivere al premier Matteo Renzi per risolvere il problema». Il sindaco di Ponte Buggianese, Pier Luigi Galligani, racconta il percorso cominciato nel 2008, anno del suo insediamento, per costruire una rotatoria giudicata strategica per la sicurezza della strada provinciale di fondamentale importanza per l’intera Valdinievole.    «La Camporcioni è stata al centro di numerosi articoli di giornale in questi giorni – ricorda il sindaco – proprio in merito alla sicurezza. Nel 2008 iniziammo subito un percorso di riqualificazione. Il problema di questa via, raccordo trasversale della Valdinievole, è ormai noto. Proprio per la sua importanza, non si comprende perché sia provinciale, mentre ad esempio la 435 e la 436, cioè Lucchese e Francesca, sono regionali. Nel tratto di Ponte ci sono stati molti incidenti. Nel 2008 presentammo un progetto in Regione per la rotatoria strategica all’intersezione via Ponticello del Vescovo e via Pescia Nuova (dove si verificò un incidente mortale), importante anche per l’intersezione di via Colligiana. Il costo del progetto preliminare era di 400mila euro. Facemmo quindi la richiesta alla Regione nel piano della sicurezza stradale: simili progetti di solito sono compartecipati. Si arriva a circa il 60 o 40% dalla Regione e il resto da dividersi tra Provincia e Comune. Considerato che la Camporcioni è provinciale, la competenza è della Provincia. Quella volta il progetto non vinse. Lo ripresentammo con capofila la Provincia e la Regione ci comunicò che era stato finanziato per 160mila euro nel 2011. Quindi rispetto ai 400mila euro previsti: 160mila euro sarebbero giunti dalla Regione, 120mila dal Comune di Ponte e 120mila dalla Provincia. Quest’ultima aveva difficoltà e quindi ci chiese di aumentare la nostra partecipazione: il Comune aggiunse 20mila euro. Da tre anni il Comune ha messo i 140mila euro lì fermi, vincolati e impegnati. Li potremo svincolare, andranno in avanzo e saranno utilizzabili solo dopo il 30 aprile 2017, dopo l’approvazione del consuntivo. Nel frattempo avevamo anche fatto la variante urbanistica sulla base del progetto preliminare. La Provincia però è stata impossibilitata a contribuire».    Ora la Regione – conclude Galligani – ci ha chiesto conto del percorso svolto, indirizzando la comunicazione alla Provincia e al Comune: dopo anni, il 18 giugno scorso, la Regione ha annunciato l’avvio del procedimento per la revoca dell’impegno di spesa, ovvero del contributo straordinario di 160mila euro, assegnato con decreto dirigenziale 5779 del 2012, aggiungendo che abbiamo 15 giorni per inviare osservazioni».