Terme, l'azienda insiste per la riduzione dei benefit a 15 dipendenti

Rispunta l'ipotesi di dare in gestione l'Excelsior

Il cantiere Leopoldine è fermo da 4 anni e mezzo

Il cantiere Leopoldine è fermo da 4 anni e mezzo

Montecatini 13 ottobre 2015 - Quel pasticciaccio brutto del personale delle Terme. Potrebbe intitolarsi così, parafrasando il capolavoro di Carlo Emilio Gadda, la complessa vicenda dei dipendenti della società di viale Verdi. Che i lavoratori dell’azienda incidano per il 70% sul fatturato annuale è un fatto ormai noto da tempo, ma a questo punto il caso sta diventando davvero complesso. Ieri mattina, durante la riunione con i sindacati, i responsabili della società di viale Verdi hanno ribadito di voler andare avanti con il taglio dei benefit riguardandi circa 15 persone, dai funzionari ai dipendenti di basso livello.

 

L’amministratore unico Carlo Brogioni e la consulente Arabella Ventura non sono intenzionati a colpire tutti, ma vorrebbero tagliare gli introiti di quelli che, per vari motivi, prendono almeno 200-300 euro in più al mese. Nelle scorse settimane gli interessati, dopo un’assemblea generale, sono stati convocati uno per uno ai piani alti della Palazzina Regia. A ciascuno di loro, in modo garbato, è stato chiesto se per caso avesse voluto rinunciare di persona, in tutto o in parte, ai benefit ricevuti in busta paga. Come era prevedibili, la maggior parte degli interessati ha risposto con un altrettanto cortese «No, grazie!».

 

Altri ancora hanno sottolineato che, pur essendo disponibili a valutare possibile riduzioni, non sarebbero stati comunque disponibili a fare sacrifici da soli. Ma Brogioni e Ventura hanno deciso di andare avanti, sollecitando i rappresentanti sindacali a trovare un accordo. L’azienda vorrebbe che le parti sociali, in una situazione difficile come quella attuale, portassero a più miti consigli i titolari dei benefit più rilevanti.  E qui scatta qualche dubbio, perché eventuali riduzioni degli stipendi, anche quelli più sostanziosi, secondo la più diffusa interpretazione della normativa, dovrebbero essere su base volontaria, per decisione del singolo, magari con un accordo davanti al giudice del lavoro.

 

Brogioni e Ventura però sono intenzionati a perseguire questa strada, anche perché la strada dei contratti di solidarietà ormai pare definitivamente chiusa. Non è ancora chiaro cosa vogliano fare i vertici delle Terme se la strada della riduzione dei benefit non dovesse essere percorribile, ma ormai pare arrivato il tempo delle scelte nette e decisive. E il tanto atteso piano industriale delle Terme che fine ha fatto? Brogioni e Ventura dovrebbero incontrare Regione e Comune per illustrarlo. Dalla riunione con i sindacati,emergerebbe la volontà di trasferire l’attività legata al benessere dall’Excelsior alle Redi. Tornerebbe così il progetto di affidare a una gestione esterna il primo stabilimento.

 

La stessa idea, lo ricordiamo, era venuta all’ex amministratore unico Fabrizio Raffaelli, che pensava di spostare l’attività legata al benessere al Tettuccio, affidando a un gestore esterno l’Excelsior. Davanti a questa ipotesi, diversi albergatori scatenarono feroci polemiche, anche perché alcuni di loro erano interessati all’affitto a determinate condizioni. Resta da vedere a quali termini Brogioni e Ventura potrebbero promuovere un eventuale bando di gara. Magari tutto questo sarà spiegato nella conferenza stampa che l’assessore regionale al termalismo Federica Fratoni vuole fare in città per la presentazione del piano industriale. Ce ne sarebbe parecchio bisogno, in effetti.