"Terme, il tavolo tecnico dovrà lavorare assai più a lungo dei sessanta giorni previsti"

Le dichiarazioni di Franco Arizzi alla commissione partecipate

L'avvocato Franco Arizzi

L'avvocato Franco Arizzi

Montecatini 30 maggio 2015 - Il tavolo tecnico sulle Terme, previsto dal protocollo di intesa firmato con la Regione e approvato a marzo dal consiglio comunale, dovrà proseguire la sua attività ben oltre i 60 giorni fissati nel documento, se l’amministrazione di Montecatini e la Regione daranno mandato all’organismo per portare avanti l’attività.

 

Dopo la riunione dove è stato convocato il nuovo amministratore unico Carlo Brogioni, prosegue l'attività dell'organismo di controllo, l'organismo prosegue la sua attività. La notizia è venuta fuori durante la seduta di ieri mattina, dove erano stati convocati Aniello Striano, segretario comunale, Rossana Parlanti, responsabile dell’ufficio legale dell’ente, e Franco Arizzi, avvocato esperto in diritto amministrativo. 

 

L’attività della commissione, in questo periodo, si è svolta soltanto in tre sedute, la cui convocazione spettava alla Regione, tenute il 26 marzo, il 28 aprile e l’8 maggio, quest’ultima con un’attenzione particolare ai progetti sanitari per la riabilitazione destinati all’azienda. Arizzi, da parte sua, ha fatto un sunto sulle attività svolte finora, sottolineando le richieste portate avanti dai rappresentanti del Comune al tavolo tecnico.

 

“La Regione – ha detto – socio di maggioranza, ha dichiarato di voler uscire dalla gestione dell’azienda, attività definita non strategica dall’ente, provvedendo al completamento dei lavori alle Leopoldine. In questa direzione, la prospettiva è quella della scissione societaria non proporzionale. Il Comune, che invece ritiene strategica l’azienda per la città, avrà competenza sulla gestione, che dovrà essere affidata a terzi”.

 

In base alle richieste dell’amministrazione di viale Verdi, “la scissione societaria sarà possibile soltanto una volta completate e rese produttive le nuove Leopoldine. L’affidamento in gestione dell’azienda dovrà riguardare le attività del compendio termale, legate a tutti gli stabilimenti, mentre edifici come il Tennis Torretta e le Panteraie andranno alla nuova società immobiliare. In questo organismo la quasi totalità delle quote spetterà alla Regione, anche se il Comune, pur in minima parte, dovrà essere presente”.

 

Riguardo all’affidamento dell’azienda in gestione ai privati, Arizzi ha sottolineato che “nessun canone di locazione delle Terme, ora in perdita di due milioni all’anno, dovrà essere previsto per i gestori, mentre nella seconda parte dovrebbe essere una cifra calmierata e proporzionale agli introiti effettivi”. Secondo la valutazione dell’avvocato, la Regione, dopo le polemiche sollevate con l’ex amministratore unico Fabrizio Raffaelli sull’emendamento relativo al mutuo con il pool di banche guidato da Bnl, potrebbe firmare l’accordo, anche se con qualche modifica. “E’l’unica strada che non configge con le decisioni prese a Firenze sulle Terme – sottolinea – Serve anche un piano industriale serio, realizzato da un esperto del settore dotato di competenza e professionalità”.