"Terme, l'apertura della mobilità è una decisione sofferta, ma serve a salvare l'azienda"

Bellandi e Fratoni confermano il sostegno alle scelte dell'azienda

Carlo Brogioni, amministratore unico delle Terme, e la consulente Arabella Ventura

Carlo Brogioni, amministratore unico delle Terme, e la consulente Arabella Ventura

Montecatini 28 aprile 2016 - L’invio delle lettere di apertura della procedura di mobilità per 13 dipendenti delle Terme, funzionari e impiegati di primo livello, con la richiesta di revisione del contratto integrativo di tutti i dipendenti, ha creato profondo sconcerto e preoccupazione tra i lavoratori. Aniello Montuolo, responsabile provinciale di Fisascat-Cisl, contesta la procedura. «L’azienda – spiega – ha scritto che le figure per le quali è stata aperta la procedura di mobilità non sono più necessarie, in queste forme. Temo che si tratti di un modo per riprendere il personale attraverso forme di collaborazione esterna e più precarie o rivolgersi ad altri soggetti, se le richieste non saranno accolte. Intanto, non c’è stato ancora presentato il nuovo piano industriale. Attendiamo adesso di incontrare i responsabili dell’azienda».

Luisella Brotini, responsabile di Filcams-Cgil, attende di conoscere nei dettagli gli interventi che l’azienda vuole porre per il rilancio.  «Aspettiamo l’incontro con i responsabili della società – conferma – che dovrà tenersi entro il 3 maggio. Oltre alle funzioni in esubero, che sono state comunicate nelle lettere, dovranno dirci cosa intendono fare successivamente». Anche Paolo Meacci, responsabile provinciale di Uil-Tucs, attende la convocazione del vertice con l’amministratore unico Carlo Brogioni e la consulente Arabella Ventura. «In quella sede – sottolinea – attendiamo di conoscere maggiori dettagli sul piano industriale e la procedura avviata». La proprietà dell’azienda, Comune e Regione, conferma il sostegno ai vertici della società.

«Questo – spiega il sindaco Giuseppe Bellandi – è il primo atto di un percorso che va seguito, in base alle indicazioni dell’amministratore unico Carlo Brogioni. Non nego che le questioni legate agli stipendi dei dipendenti possano incidere meno rispetto ai problemi veri delle Terme, ma un segnale è stato chiesto e va dato. Spero che i lavoratori diano la risposta giusta, nell’ottica di conservare il proprio posto di lavoro». Federica Fratoni, assessore regionale al termalismo, conferma questo indirizzo. «È sicuramente una decisione sofferta – sottolinea – dettata dalla situazione contingente. La società deve essere razionalizzata a partire dalla struttura organizzativa. L’amministratore unico ha ricevuto un mandato preciso per razionalizzare i costi in tempi stretti. Dobbiamo raggiungere il pareggio di bilancio in tempi stretti, se, come soci, vogliamo intervenire in modo concreto. Fino a quando l’azienda è in perdita, non è possibile operare alcun rifinanziamento. Se riusciamo a riportare questa azienda in pareggio, potrebbe essere rivalutata e tornare a essere definita strategica».