"Terme, quattordici milioni dei venti ricevuti per Leopoldine e altri stabilimenti sono stati spesi per vecchi debiti"

La riposta del sindaco Beppe Bellandi all'interrogazione di Cristiano Berti (Cinque Stelle)

La questione Terme è sempre più complessa

La questione Terme è sempre più complessa

Montecatini 29 maggio 2015 - Quattordici milioni dei quasi venti stanziati dal pool di banche guidato da Bnl per i lavori alle Terme sono stati utilizzati per sanare la situazione debitoria dell’azienda, anteriore al mutuo”. Il sindaco Beppe Bellandi ha risposto così, mercoledì sera, durante il consiglio comunale, all’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Cristiano Berti (Movimento Cinque Stelle) sul modo in cui sono stati impiegati i soldi erogati all’azienda per i lavori alle Leopoldine, fermi da oltre quattro anni, e, almeno in teoria, anche per la Salute, il Tettuccio e altri edifici della principale azienda cittadina.

 

“Nei soldi spesi – ha sottolineato Bellandi – ci sono circa 3 milioni relativi alle spese di consulenze e ai costi della vertenza sollevata dall’ex amministratore unico Nicola Fortunati. Alle Leopoldine sono andati tre milioni, senza dimenticare i costi relativi al completamento delle Terme Redi”. Bellandi non ha fornito ulteriori particolari: i soldi erogati dalle banche, comunque, sono citati anche nella relazione dei sindaci revisori relativa all’anno 2011 da parte sua, non si è dichiarato soddisfatto della risposta di Bellandi, riservandosi di ottenere ulteriori chiarimenti questa mattina, nella seduta della commissione per il controllo delle società partecipate, convocata alle 11.30 dalla presidente Silvia Motroni (Ora-Udc Rinnovamento per Montecatini).

 

Alla seduta, questa volta, sono stati convocati i sindaci revisori e i rappresentanti del Comune al tavolo tecnico che dovrà stabilire il futuro dell’azienda. A questo tavolo, il Comune di Montecatini è rappresentato dall’avvocato Franco Arizzi, dalla responsabile dell’ufficio legale Rossana Parlanti e dal segretario comunale Aniello Striano. Il tavolo tecnico, nella sua forma plenaria, al momento, si è riunito 2-3 volte, anche se un percorso minimo, almeno in teoria, dovrebbero essere già stato tracciato.

 

Come abbiamo scritto più volte, la Regione dovrebbe acquistare la proprietà di gran parte (non tutti) gli edifici termali, che andranno a fare riferimento a una nuova società immobiliare. Le risorse destinate da Firenze, in quale modo ancora non si sa, dovrebbero essere finalizzate al completamento delle Leopoldine. Il Comune, almeno in teoria, dovrà occuparsi di tutte le scelte relative alla gestione, oltre che della titolarità di Tettuccio e Redi.

 

C’è forte preoccupazione, tra i politici e gli operatori del settore turistico, comunque, in vista della consegna della relazione affidata dalla Regione alla commercialista pisana Arabella Ventura, direttore generale delle Terme di Casciana, sulla situazione finanziaria della società di viale Verdi. Il presidente uscente della Regione Enrico Rossi, durante a sua ultima visita in città, ha parlato della necessità di mettere a posto il bilancio prima di ulteriori investimenti. Una frase che lascia desta una certa preoccupazione.