Terme, progetti bloccati dalle ipoteche

Le garanzie sugli immobili bloccano le piscine ludiche alla Salute

L'amministratore unico Carlo Brogioni e la consulente Arabella Ventura

L'amministratore unico Carlo Brogioni e la consulente Arabella Ventura

Montecatini 26 maggio 2016 - Le ipoteche sembrano essere uno dei più gravi problemi delle Terme. Le garanzie sugli immobili concesse al pool di banche guidato da Bnl per il mutuo che ha già portato all’erogazione di oltre 20 milioni per realizzare la piscina alle Leopoldine starebbero bloccando ogni possibile progetto per la trasformazione di vari edifici. Gli istituti di credito, infatti, ormai oltre un anno e mezzo fa, si erano detti disponibili a togliere o spostare su un altro immobile l’ipoteca che gravava sulla Salute. Così era emerso durante i confronti con l’allora amministratore unico Fabrizio Raffaelli. Questo sarebbe stato il primo passo per consentire la possibile realizzazione di un complesso di piscine ludiche da parte del gruppo Turra di Brescia. Ma l’improvvisa scelta della Regione di bloccare la firma alla nuova clausola del mutuo sembra aver messo la parola fine al progetto.

 

Le Terme hanno appena pubblicato un bando dove offrono la gestione delle Leopoldine a 75mila euro all’anno fino al 2018. Una scelta che parla chiaro: l’ipotesi piscine ludiche sembra chiusa in modo definitivo. Domani, in prima convocazione, e venerdì 3 giugno, in seconda, è prevista la riunione del tavolo paritetico tra Regione e Comune sulle Terme. L’obiettivo dell’incontro, da parte dell’amministrazione di viale Verdi, è quello di riportare i rapporti tra i due soci allo stesso livello, per quanto riguarda le scelte relative al futuro dell’azienda.

 

Firenze è titolare del 67% delle quote, ma la città, in base al patto parasociale sottoscritto a suo tempo chiede di avere gli stessi diritti della giunta di Enrico Rossi per dare gli indirizzi. Comune e Regione, tra l’altro, dovranno anche tornare a parlare della possibilità di coinvolgere un privato nella gestione delle Leopoldine. Attraverso un project financing, questo soggetto dovrebbe anche completare i lavori sospesi ormai da oltre cinque anni. Intanto, il prossimo 7 giugno, i sindacati torneranno a confrontarsi con i responsabili delle Terme. Proprio in questi giorni, l’amministratore unico Carlo Brogioni e la consulente Arabella Ventura incontreranno i 13 dipendenti coinvolti nella procedura di mobilità. A ognuno di loro, che potreà essere assististito da un sindacalista, sarà offerta un’ipotesi di accordo. L’azienda, dopo questa fase, intende passare alla revisione del contratto integrativo per tutto il personale. I dipendenti potrebbero perdere voci rilevanti in busta paga, come la percentuale sui massaggi praticati ai clienti.