Calciopoli, Luciano Moggi: "E' stato un processo farsa, i campionati erano regolari"

L'incontro pubblico a Montecatini per la presentazione del libro dell'ex direttore sportivo juventino. A moderare il dibattito il direttore di Qs Giuseppe Tassi

Luciano Moggi con il direttore di Qs Giuseppe Tassi (Goiorani)

Luciano Moggi con il direttore di Qs Giuseppe Tassi (Goiorani)

Montecatini, 3 aprile 2015 - "Il processo contro di me è stata solo una farsa". Non usa mezzi termini l'ex direttore sportivo della Juventus Luciano Moggi per descrivere il processo di Calciopoli che lo ha visto tra i principali imputati. L'occasione era un incontro a Montecatini moderato dal direttore di Quotidiano Sportivo, Giuseppe Tassi. Durante l'incontro è stato presentato il nuovo libro di Luciano Moggi. «I giudici - ha detto Moggi - hanno appurato che i campionati e i sorteggi arbitrali erano regolari. L'unico 'sodalè della Juventus, secondo loro, è risultato l'arbitro De Sanctis, che in quel campionato arbitrò cinque volte e in quattro occasioni la Juventus perse». «Il pm - ha concluso - diceva che a telefonare ai designatori eravamo solo noi e invece con il tempo è venuto fuori che di telefonate ce ne erano a chili da parte di tutti. È stata tutta una farsa».

Nei «tempi bui» delle prime fasi di Calciopoli «mi hanno aiutato la religione e il burraco». Così Luciano Moggi durante l'incontro. Moggi è tornato sull'episodio, che suscitò clamore, con l'arbitro Paparesta quando fu accusato di averlo rinchiuso in una stanza: «Ma quale sequestro! - ha respinto l'accusa - I dirigenti potevano andare a trovare l'arbitro dopo la partita e io l'ho fatto. Lui ci aveva fatto perdere una partita con la Reggina e io gli ho detto che sarebbe stato da chiudere dentro la stanza per poi gettare la chiave in mare. Ma da qui a farlo davvero ce ne passa».

Uscito dal processo su Calciopoli, Luciano Moggi rischia però di essere di nuovo trascinato in tribunale per diffamazione nei confronti di Giacinto Facchetti, ex presidente dell'Inter scomparso nel 2006. Ciò quando in televisione Moggi ha detto a Javier Zanetti che Facchetti aveva contatti con gli arbitri. «Per questo - ha detto Moggi durante un incontro a Montecatini Terme - il figlio di Giacinto, Gianfelice, mi ha querelato. Però è stata la procura federale a sottolineare il comportamento non corretto di Facchetti e a dire che era l'Inter la società che rischiava più di tutte. Mi ha querelato? Bene, ora ne subirà le conseguenze»