Montecatini, 4 luglio 2012 - E' sereno, disteso e non sembra aver proprio rimorsi il giorno dopo la grande decisione. Mario Boni ha detto basta, il basket giocato non fa più per lui. L' uomo che per tanti anni ha fatto impazzire di gioia Montecatini, ma anche moltissime altre piazze, arrivato a 49 anni ha sentito dentro di se che il “fuoco sacro” si stava spegnendo e che quindi era inutile trascinarsi ancora su un campo di pallacanestro.

“Non è stata facile, ma nemmeno così difficile – afferma Boni – la decisione di mollare. Dentro di me non c'era più quella voglia che mi ha sempre animato. Avevo preso in considerazione la proposta di Giampiero Cardelli (presidente di Monsummano) ma poi dentro di me mi sono accorto che non sarei stato quello di sempre, perchè se non c'è entusiasmo io non posso giocare”.

E allora il sogno di vederlo su un parquet fino a 50 anni tramonta, ma il suo legame con il basket non finisce certo con la finale persa a Cento con Cortemaggiore: “Li ho intuito che c'era qualcosa di diverso – continua “Mitraglia” - che la sconfitta non mi faceva più arrabbiare come sempre. A questo punto passo dietro ad una scrivania, darò una mano qui a Cortemaggiore che presto diventerà Piacenza e lavorerò con la speranza che la lega e la federazione accolgano la nostra domanda di ripescaggio in serie B”.

In quarant'anni di basket Boni come dicevamo è riuscito a scaldare le folle ma ci sono sempre momenti che si ricordano di più. E il più bello di questi per Boni è legato a Montecatini: “La bomba segnata a Firenze che ci ha lanciati verso la prima storica promozione in A1 rimane indelebile nella mia mente. Ne ho vissute tante di gioie, ma quella è stata davvero indescrivibile”.

Ed anche il momento meno bello è legato sempre a Montecatini, vale a dire la squalifica per doping del gennaio
1994. Ma anche da un momento brutto l'ormai ex bomber di Codogno trae uno spirito positivo: “E' stato certamente il momento più duro ma allo stesso tempo mi ha rafforzato e mi è servito per tornare più forte di prima”. Con il ritiro di Boni si chiude un era storica del basket termale. Ora assieme ad Andrea Niccolai dovranno dimostrare di essere dei “campionissimi” anche dietro una scrivania. Con la speranza che i “gemelli” un giorno possano tornare a lavorare insieme.

David Ignudi