Montecatini, 18 settembre 2011 - “Nessuno tocchi l’articolo 8”. E’ stata questa la “sentenza” emessa dai relatori dell’incontro svoltosi alle Terme Excelsior oggi pomeriggio. Giordano Bruno Guerri, Enrico Vanzina, Maria Rita Parsi, Vincenzo Vitalone, Massimo Bernardini, Laura Laurenzi, Brunella Casella, Antonio Marziale e Massimo Sestini, si sono schierati a sostegno dell’articolo che vieta la partecipazione al Concorso a ragazze che abbiano posato “nude o in pose sconvenienti”.

 

“Miss Italia è una manifestazione con delle regole che, in quanto tali, vanno rispettate, anche se uno statuto può comunque essere riveduto – ha dichiarato lo storico e scrittore Giordano Bruno Guerri -. La domanda vera è se il nudo può fare ancora scandalo: io risponderei “no”. Il nudo di per sé è un’opera d’arte e in un concorso di bellezza le ragazze dovrebbero sfilare nude. Ciò su cui dovrebbe riflettere Miss Italia – ha proseguito -, è la falsificazione della bellezza, che passa per seni e volti rifatti”.

 

“Il fatto che il Concorso sia organizzato e presieduto da Patrizia Mirigliani, una donna, è già di per sé una garanzia – ha detto la giornalista Laura Laurenzi -. Quest’anno abbiamo assistito ad un inasprimento dell’articolo 8, che da una parte sembra anacronistico e sembra che premi ormai una minoranza di ragazze. Allo stesso tempo, però – ha proseguito -, spesso le giovani donne posano per nudi commerciali, di scarso livello, che usano in modo improprio il corpo delle donne, ben lontani dal nudo dell’arte. In questo senso, allora, rimanere fedeli al proprio marchio di fabbrica, alla propria ideologia, essendo accusati di essere bacchettoni, è il prezzo che si deve pagare e che io suggerisco di fare”.

 

“Il nudo non è sempre bello, ma può suscitare reazioni diverse: dal disgusto, al riso, all’eccitazione – ha commentato lo sceneggiatore Enrico Vanzina -. Mettersi a nudo, sia in senso fisico che morale, è però quello che interessa di più alla gente”. “Miss Italia, quest’anno, lancia due messaggi socialmente rilevanti, come l’apertura alla taglia 44 e l’innalzamento del limite di età per partecipare a 18 anni – ha dichiarato Antonio Marziale, presidente dell’osservatorio della tutela dei minori -. Miss Italia è diventata un discorso “da grandi” e per questo la ringrazio. E’ un segnale importante in una tv che utilizza i bambini come carne trita. In italia – ha proseguito -, l’estate coincide con il lolitismo. L’operazione che sta portando avanti Miss Italia, n un mondo in cui, oggi, ci sono dodicenni che si fanno delle foto nude con il cellulare e le diffondono in rete in cambio di una ricarica per il cellulare, non è una forma di “bacchettonismo”, ma di buon senso”.

 

Al dibattito hanno partecipato due delle ragazze escluse, Tiziana Piergianni e Raffaella Modugno, le quali hanno ribadito quanto dichiarato dopo la loro squalifica. In particolare la prima, ha detto che “l’articolo 8 è troppo netto e non lascia possibilità d’interpretazione”.