Pentola piena d'acqua lanciata contro un giovane musicista

Un cinquantenne di Pescia non ha gradito l'esibizione della banda Gialdini, il primo maggio

La banda Gialdini

La banda Gialdini

Montecatini 3 maggio 2016 - Se l'è vista brutta un ventenne pesciatino musicista della banda «Gialdino Gialdini» di Pescia che domenica, con il resto dell’orchestra, ha accompagnato il tradizionale corteo del Primo Maggio per le vie della città. Il corteo era partito da piazza del Palagio e aveva percorso via Cairoli e da qualche minuto stava transitando in ruga degli Orlandi. Durante tutto il tragitto – secondo le testimonianze di chi ha partecipato – tanta gente alla finestra ha applaudito e incitato i musicisti.

Un’anziana signora, per qualche decina di metri, si è addirittura messa alla testa del corteo, gettando a terra numerosissimi petali di rose rosse. Insomma, tutto sembrava volgere per il meglio, fino a quando, giunti in fondo a via Orlandi, appena qualche metro prima dell’intersezione con via del Diaccio e borgo della Vittoria, intorno alle 7.30 dalla finestra di un appartamento al terzo piano è venuta giù una cascata di acqua che ha preso in pieno il giovane Leonardo. A compiere il gesto – sul caso stanno indagando i carabinieri – sarebbe stato un uomo sulla cinquantina, infastidito dalla musica e dai canti provenienti dal corteo a quell’ora del mattino.  

Dopo un primo momento di smarrimento, ci si è resi conto che l’uomo aveva riversato sul giovane il contenuto di una grossa pentola. Sembra che sia volata qualche parola grossa, così l’uomo ha pensato bene di chiudere la faccenda, gettando verso i musicisti anche la pentola che è stata fortunatamente schivata dalle persone. Il corteo è poi proseguito, senza il giovane cornista, tra la rabbia dei musicisti e l’indignazione delle persone che avevano assistito alla scena.  «Da 200 anni – ha detto Ferruccio Zara della banda – nella città di Pescia è usanza annunciare la festa del 1 maggio con la sveglia allietata dalla banda. La pentola, lanciata da così in alto, avrebbe potuto arrecare seri danni fisici alle persone». Zara ha immediatamente denunciato il fatto, anche al sindaco, affinché si adoperi per difendere le tradizioni da chi, «per etnia o religione, non le condivide».