Roberto Strulli, ancora tanto affetto per il portiere morto sul campo quasi cinquant'anni fa

L'omaggio alla tomba dell'atleta da parte dell'Ascoli calcio e dello storico portalettere di Monsummano Mario Calugi

Calugi ricorda Strulli

Calugi ricorda Strulli

Montecatini 27 ottobre 2014 - Un tifoso, è fedele per sempre. Sono passati quasi 50 anni ma l'Ascoli non dimentica Roberto Strulli, storico portiere della Monsummanese che dette la vita per la maglia bianconera del Duca d'Ascoli durante una partita di serie C che si stava disputando allo stadio Ballarin in un agguerrito derby con la Sanbenedettese nel giorno di San Valentino nel 1965. Oggi, ogni volta che la squadra ed i suoi tifosi vengono in trasferta in Toscana, non mancano mai, da qual giorno, di portare un omaggio sulla tomba del compianto Roberto e c'è chi è pronto a testimoniare che per le festività dei morti, ogni anno viene portata alla lapide una corona in ricordo.

L'ultima manifestazione di affetto è avvenuta pochi giorni fa, durante la recente trasferta dall'Ascoli a Pisa, che ha portato ad una deviazione a Monsummano per lasciare una sciarpa della squadra in ricordo sulla tomba di Strulli. Tra i testimoni di tanto affetto tifoso c'è Mario Calugi, storico postino di Monsummano, depositario dei segreti più intimi di molti cittadini quando le poste erano «documenti estremamente riservati» come gli fu insegnato. Mario Calugi contribuisce a mantenere vivo il ricordo di Roberto Strulli, a cui Monsummano dedicò a suo tempo l'intitolazione dello stadio principale, ma che ha lasciato negli anni successivi cadere nell'oblio del tempo, e per far questo ha creato un apposito gruppo su un popolare social network per raccogliere ricordi e testimonianze dello sfortunato portiere.

 

«Sono stato contattato da Ascoli – racconta l'ex portalettere ormai in pensione – per sapere se avevo fotografie e ricordi di Roberto» Il prossimo 14 febbraio infatti ricorrerà il 50esimo anniversario della sua morte e sembra che siano pronti in fase di ultimazione un documentario ed un libro dedicato all'impavido portiere che difese la sua squadra pagando con la morte in campo il suo zelo. Roberto Strulli infatti, intento a difendere la sua porta, in un drammatico tentativo di recuperare il pallone in seguito ad un'azione di gioco si scontrò fisicamente con l'allora attaccante della Sambenedettese Capasciutti. Morì poco dopo in seguito alle lesioni interne riportate durante il tragico l'impatto. Ma la tifoseria ascolana e la stessa società non hanno mai dimenticato l'imbattibile portiere monsummanese tanto che ancora oggi «si vedono durante le partite – continua Calugi – toccanti striscioni dedicati a Roberto Strulli, cosa che invece pare che qui non accada»