Monsummano Terme, 2 febbraio 2016 - Sono ancora sotto choc le figlie ed i familiari di Ida Maccioni, la sessantacinquenne di Monsummano che domenica mattina è venuta a mancare all’improvviso per una grave setticemia, probabilmente causata dal batterio della meningite. Mentre tutta la città si interroga su come la donna, dalla vita molto semplice dedicata completamente ai bisogni della sua famiglia, abbia potuto contrarre il virus, i congiunti si chiedono come sia stato possibile che i risultati delle analisi siano arrivati circa 8 ore dopo che la povera Ida era venuta a mancare. «Non abbiamo nemmeno potuto salutarla» ha detto Federica, una delle due figlie. «La mamma non meritava tutto questo – continua – è sempre stata una donna buona. Ha aiutato e guardato tutti gli anziani di famiglia. Si occupava di tutti col cuore. L’ultimo regalo agli altri lo ha fatto perfino non volendo, sacrificando inconsapevolmente se stessa per far vaccinare tutti noi». Momenti concitati quelli che hanno segnato le ultime ore di vita di Ida Maccioni e che la famiglia ci racconta con dovizia di particolari.
«Zia Ida ha iniziato a sentirsi male dopo pranzo – ha detto il nipote Gianluca – aveva un po’ di alterazione e brividi di freddo ma la guardia medica l’aveva rassicurata dicendo che era gastroenterite e quando la febbre è aumentata il medico le ha consigliato di prendere il farmaco contro la nausea e un antipiretico. Ha telefonato al parrucchiere che non sarebbe andata perché stava poco bene, poi è peggiorata e con l’abbassarsi della febbre è collassata». Quando sono stati chiamati i medici del 118 nessuno pensava che potesse essere meningite. «La mamma è stata portata via intorno alle 19,30 di sabato – continua addolorata la figlia Federica – e nessuno ha pensato che potesse trattarsi di meningite. Siamo stati noi familiari a chiedere di fare le dovute analisi ma i medici, pure disponibili e molto umani, escludevano l’infezione da meningococco perché dicevano che la mamma non ne presentava i sintomi». Il quadro clinico della donna però cambiava di continuo anche se fino alla mezzanotte era comunque cosciente e parlava.