Dissequestrato il Posta Club

Torna nella disponibilità del Comune di Monsummano

L'ingresso del Posta Club

L'ingresso del Posta Club

Monsummano Terme, 4 febbraio - Si è chiuso con il dissequestro del locale il primo capitolo dell'ingarbugliata vicenda che ha visto protagonisti i titolari del Posta Club di Monsummano in un contenzioso con il Comune, dopo la chiusura per inagibilità del locale avvenuta circa due anni fa. Ieri mattina infatti gli ex gestori del Posta Club, che hanno anche il Bar Condicio di Montecatini e in attesa di aprire un nuovo locale sempre in zona, hanno riconsegnato al Comune le chiavi del fatidico «Chalet», dove nei gloriosi anni 60 si sono esibiti i più grandi cantanti italiani e stranieri vedendo protagonista perfino David Bowie per il suo debutto in Italia.

«Finalmente vediamo il primo passo avanti per la riapertura del locale – ha commentato ottimista il sindaco Rinaldo Vanni – a seguito di ulteriore richiesta avanza dal nostro legale, l'avvocato Cecilia Turco del Foro di Pistoia, il giudice ha disposto il dissequestro del locale, già di proprietà del Comune, a favore del Comune stesso. Stamani (ieri mattina ndr) mi è stato notificato l'atto formale di di riconsegna e l'ex locatario ci ha restituito le chiavi. Adesso proseguiranno le azioni per riportare l'importante edificio commerciale alla sua piena e totale funzionalità, per offrire un luogo di svago e avere una ulteriore leva per la «movida« del nostro centro cittadino, che fa tanto bene al mondo del commercio».

Ma quale sarà adesso il destino del locale e dell'indotto portato in città? «Il posta club è stato dissequestrato e restituito al legittimo proprietario che è il Comune – spiega l'avvocato Turco – e nella prospettiva di risolvere la locazione con i gestori è stato ordinato il ripristino degli abusi edilizi. Nel frattempo dovrà sciogliersi anche il contenzioso che è in mano al Tar che riguarda aspetti per lo più di tipo amministrativo. Questo primo capitolo della vicenda si è risolto con la richiesta da parte degli ex gestori del locale dell'istituto giuridico della messa alla prova al processo, che viene da sempre utilizzato in caso di reati da giudicare al tribunale dei minori e secondo il quale chi commette per la prima volta un reato può essere messo alla prova verificando che ripari il danno commesso e espii attraverso lavori socialmente utili e affidamento al servizio sociale per non essere condannato e per ottenere l'estinzione del reato».

A luglio in tribunale si tireranno poi le somme del lavoro svolto dagli ex gestori per il ripristino delle condizioni di sicurezza. Ottimista il sindaco Vanni che ha commentato «L'ex gestore non era intenzionato a ripristinare le condizioni originarie ma la nostra priorità era quella di poter riaver il bene per potergli dare una redditività che non è solo economica, per i 35 mila euro l'anno che il comune riscuote d'affitto, ma soprattutto funzionale e di valore sociale per quanto il locale potrebbe portare alla città. Con la restituzione dell'immobile al comune abbiamo una maggiore certezza delle azioni da mettere in campo». Intanto l'ex chalet dovrà essere riportato alla conformità edilizia per poter acquisire appieno la funzionalità. «La rimozione compete all'ex titolare – conclude Vanni – ma nell'eventualità che non lo faccia il comune come prevede la legge può sostituirsi e fare la demolizione mettendo le spese a carico di chi ha commesso gli abusi. Poi penseremo se darlo di nuovo in affitto o venderlo». Così si riapre a distanza di 2 anni dalla chiusura con i sigilli, una nuova strada per il Posta Club che si presenta da qualche settimana però, già svuotato degli arredi da parte degli ex gestori.