Comune, tensione per soldi a progettisti esterni

Ai lavori pubblici 90mila euro in più con una variazione di bilancio

Leonardo Magnani, assessore ai lavori pubblici

Leonardo Magnani, assessore ai lavori pubblici

Montecatini 29 settembre 2015 - L’ufficio lavori pubblici del Comune chiede una variazione di bilancio da circa 90mila euro per l’affidamento di incarichi esterni per la progettazione, senza passare dall’assessore Leonardo Magnani. E in maggioranza scoppia la polemica. La seduta dell’apposita commissione consiliare è fissata per domani alle 15.30 in Comune. L’organismo dovrà valutare se far inserire o meno in votazione questa ipotesi nella prossima seduta del consiglio, in programma tra pochi giorni. I responsabili dell’ufficio lavori pubblici hanno presentato la richiesta all’amministrazione, lamentando problemi per seguire i progetti di loro competenza.

 

La mole delle pratiche, in parole povere, sarebbe eccessiva per il personale in servizio. L’assessore Magnani però, anche se non ha mai fatto dichiarazioni in merito, non sarebbe affatto felice di una soluzione del genere e preferirebbe che questa ipotesi non venisse portata in votazione. L’esponente della giunta inoltre non avrebbe affatto gradito di non aver appreso in modo diretto la richiesta. Oltre a lui, altri esponenti della maggioranza sarebbero nettamente contrari all’affidamento esterno di una serie di progetti dell’ufficio lavori pubblici.

 

Vari amministratori e consiglieri del centrosinistra infatti ritengono che il settore interessato, dove lavorano dipendenti con specializzazioni di altissimo livello, sia in grado di sbrigare tutte le pratiche in piena autonomia, senza rivolgersi altrove. Altri ancora sottolineano la necessità di contenere le spese dell’amministrazione in un momento che continua a essere di grave crisi economica anche nella nostra realtà. La variazione di bilancio richiesta dall’ufficio lavori pubblici quindi sembra avere molti ’nemici’ e potrebbe essere ritirata per non creare troppi malumori in maggioranza. 

 

Ieri sera, intanto, la questione relativa al codice deontologico proposto dall’ex assessore Sandro Schiavelli è stata affrontata in maggioranza. Secondo esperti in materie giuridiche, l’idea di prevedere la decadenza per incompatibilità di sindaco, assessori e consiglieri con parenti fino al quarto grado che lavorano in Comune o in società partecipate o a cui sono stati affidati servizi pubblici presenterebbe evidenti segni di incostituzionalità e incompatibilità con il Testo unico degli enti locali. Se la maggioranza volesse prendere in esame la proposta quindi dovrebbe trovare una soluzione esclusivamente politica. Tra l’altro qualcuno ha già pensato di allargare l’idea di Schiavelli anche agli amici degli amministratori pubblici, ma in questo modo, specialmente in una realtà come la nostra, si rischia di dover mandare a casa giunte e consigli comunali a non finire.