Mercoledì 24 Aprile 2024

Ippica, tutti prosciolti i 24 coinvolti nell'inchiesta sulle corse truccate

La pubblica accusa aveva chiesto 16 rinvii a giudizio, tra cui quello di Enrico Bellei

Ippica, tutti prosciolti nell'indagine sulle corse truccate

Ippica, tutti prosciolti nell'indagine sulle corse truccate

Montecatini, 17 dicembre 2014 - Otto anni dopo l'inizio delle indagini su un giro di corse truccate e doping ai cavalli, la vicenda si chiude con la sentenza del Gup che proscioglie dalle accuse a carico dei 24 imputati: Pier Marino Ardenti, Francesco Alessandrini, Piero Baccani, Massimo Barbini, Enrico Bellei, Gennaro Casillo, Lucio Colletti, Giovanni Dolfi, Hasan Duka, Elhert Holger, Maik Esper, Fabio Frittelli, Franco Vittorio Fumagalli, Pierluigi Giannoni, Ernst Hollmann Claus, Andrea Lombardo, Maurizio Pieve, Natynky Marjo, Afrim Shmidra, Pietro Scroccaro, Daniele Tedeschi, Roberto Vecchione, Ennio Vittoria.

Driver, allenatori, veterinari e scommettitori, secondo le accuse originarie,  avevano creato una vera e propria rete di relazioni e contatti, questo è quanto emerso dalle intercettazioni tese ad alterare il risultato degli eventi ippici, Infatti per alcuni di loro era stato ipotizzato il reato di associazione a delinquere ed organizzazione criminosa.

L'atto di accusa della Procura di Potenza attribuiva ad Enrico Bellei, 51 anni, top driver montecatinese, il ruolo principale nella manipolazione degli eventi ippici, l'ipotesi del Pm individuava almeno 9 corse tris truccate ed altre 27 corse sospette tra dicembre 2006 e giugno 2007. Dalle intercettazioni telefoniche emergeva che alcuni allenatori e driver, prima della corsa fossero già a conoscenza dell'ordine di arrivo informando Pier Marino Ardenti, un noto concessionario di auto della Versilia, personaggio indentificato nell'organizzazione con un ruolo chiave: colui che finanziava le scommesse.

L'operazione era nata casualmente nel 2006 da un'altra indagine della Procura di Potenza condotta allora dal Pm John Woodcock che indagò su una truffa ai danni di Vittorio Emanuele di Savoia, nel quadro di un giro di ville e auto provenienti da aste giudiziarie e assegnate a prezzi di favore. Dopo aver incassato l'acconto, i truffatori improvvisamente sparivano nel niente. Il collegamento con le corse dei cavalli nasce dal fatto che uno di questi truffatori è lo stesso Ardenti, ex concessionario di auto che è stato indagato per lo scandalo delle corse dei cavalli truccate.

A seguito di questa lunga vicenda, che ha gettato pesanti ombre sull'ippica italiana, la giustizia sportiva in questi otto anni non è intervenuta con nessun provvedimento cautelare a tutela soprattutto degli scommettitori. Poi, dopo otto anni, il proscioglimento generale.

Martina Nerli