Fuksas fa causa e prende 500mila euro dalle Terme

Si chiude così la lunga partita con il celebre architetto romano, che fece la sua prima comparsa ufficiale a Montecatini nel maggio 2007

L'architetto Massimiliano Fuksas (Foto Newpress)

L'architetto Massimiliano Fuksas (Foto Newpress)

Montecatini, 26 gennaio 2016 - PER LE TERME di Montecatini quando tornerà il sereno? Sembra che sull’azienda il destino si diverta a rovesciare tutte le difficoltà possibili: debiti ingentissimi, lavori bloccati alle Leopoldine da cinque anni, la Regione che chiede in pratica la Luna (il pareggio di bilancio) per elargire altri fondi, un piano industriale che sembra Godot e, come se non bastasse, una serie di cause legali di cui si rischia di perdere il conto.

UNA DI QUESTE ha riguardato Massimiliano Fuksas e la moglie Doriana, che danno il nome all’omonima Design srl. Sì, proprio lui, l’archistar dal quale doveva partire il rilancio delle Terme. Il rilancio non c’è stato affatto – per carità, mica per colpa sua – ma intanto lui si è assicurato mezzo milione di euro di compensi, che vanno ad aggiungersi al milione di euro che grosso modo aveva già incassato qualche anno fa. Alle fine le Terme sono dovute arrivare a una transazione con la Massimiliano e Doriana Fuksas Design srl, alla quale è stata versata una somma di 417mila euro più Iva e contributi previdenziali.

L’accordo – si legge sul bilancio 2014 delle Terme, approvato nel marzo 2015 – ha avuto l’effetto sia di comporre la causa pendente al Tribunale di Pistoia con oggetto la domanda proposta dalla Massimiliano e Doriana Fuksas Design di condanna di Terme di Montecatini al pagamento di 400mila euro più Iva, contributo previdenziale e oltre interessi moratori, sia di neutralizzare ogni altra azione che la società ha minacciato di intraprendere per il pagamento dell’attività extracontrattuale effettuata. La società di Fuksas aveva posto richieste di pagamento, appunto per attività extracontrattuali, per 130mila euro e le Terme avevano provveduto a pagare un acconto di 25mila euro.

QUESTO ULTERIORE forte esborso nasce da una serie di modifiche al progetto originario chieste a Fuksas soprattutto allo scopo di abbattere le spese insostenibili – oltre 29 milioni – previste per l’intero progetto Leopoldine. La transazione, sia pure massacrante per le scarne finanze dell’azienda, ha consentito di ottenere il saldo di ogni prestazione resa da Design srl e dell’intero compenso comunque dovuto per le prestazioni ancora da effettuare, come la direzione artistica e la supervisione alla direzione dei lavori. Inoltre i coniugi Fuksas hanno dato il loro definitivo consenso all’utilizzo della progettazione degli arredi e dei progetti esecutivi già predisposti, delle altre prestazioni descritte nell’incarico conferito nel febbraio 2011 e del progetto architettonico definitivo di variante all’originario progetto approvato nel giugno 2009 e variante del luglio 2011.

SI CHIUDE così la lunga partita con il celebre architetto romano, che fece la sua prima comparsa ufficiale a Montecatini nel maggio 2007, tornandovi poi nel 2008 per un sopralluogo alle Leopoldine ancora intatte. Da allora fiumi di parole, promesse, rinvii, speranze deluse, dibattiti sterili, illusioni assortite e attese che si temono senza fine. Di tutto questo Fuksas non ha la minima colpa. La colpa è di chi ha voluto fare il passo più lungo della gamba ed ha poi perseverato. E questa è storia di oggi.