Ferrovia, ancora polemiche sul raddoppio

Maurizio Galligani chiede l'intervento della Soprintendenza sull'ipotesi sopraelevata

Ancora polemiche sul raddoppio della ferrovia a Montecatini

Ancora polemiche sul raddoppio della ferrovia a Montecatini

Montecatini 24 maggio 2016 -  «La Soprintendenza ai beni architettonici dovrebbe esprimersi sull’ipotesi legata alla realizzazione della linea sopraelevata lungo il tratto della ferrovia che passa in città. Come mai ha dato giudizi in modo diretto sull’area ex Lazzi e sul raddoppio della ferrovia attraverso una sopraelevata non dice nulla?». Maurizio Galligani, titolare di uno studio tecnico a Montecatini ed ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale e in quello provinciale, chiede chiarimenti sull’intervento dello snodo in città. 

 

«Largo Kennedy – afferma – ha due tratti che sono coperti dal vincolo paesaggistico che arrivano da viale Bicchierai. Poi non dobbiamo dimenticare il fatto che, se è stato messo il vincolo relativo a qualsiasi intervento sull’area ex-Lazzi, la stazione Montecatini Centro è assai più vecchia e dovrebbe averne maggiore diritto. Visto il comportamento tenuto dall’amministrazione regionale e dal presidente Enrico Rossi anche sulle Terme, ritengo che da parte di Firenze non esista un gran voler bene a Montecatini». Galligani ribadisce che ci sono state «tante promesse, ma ben pochi fatti mantenuti, anzi quasi punti». 

 

«Questo intervento – ribadisce – andrà a toccare tutta la città, non solo la zona Sud. Ritengo che sia necessario fare chiarezza in questo senso. Non c’è dibattito in città in questo senso. Sembra che Montecatini sia rassegnata a morire». L’ex esponente di Forza Italia, in materia idrogeologica e sul raddoppio della ferrovia, attraverso l’interramento, ribadisce che «non ci sono problemi. Se vengono intercettate delle falde acquifere normali, ci sono dei sistemi di drenaggio per non creare problemi. Per quanto riguarda le acque termali, la ferrovia è a Sud rispetto alle acque termali e non le interrompe. E riguardo agli edifici, non si vede nessuna necessità di abbattimento degli edifici, passando in sotterranea per il raddoppio della ferrovia. Oltretutto si potrebbe rialzare la parte terminale di via dei Martiri, eliminando il sottopasso, cancellando gli allagamenti, in occasione delle piogge più importanti. Alla fine, avremmo una città non più divisa, ma unita. Con il raddoppio attraverso l’interramentio potremmo evitare espropri e abbattimenti degli edifici. E l’area fino a oggi occupata potrebbe offrire nuovi spazi a Montecatini». 

 

«Le affermazioni fatte dal sindaco Giuseppe Bellandi all’ultimo consiglio comunale sono interessanti e sorprendenti, in quanto di nuovo dimostrano che fino alla nascita del comitato e alla mobilitazione dei cittadini né lui né la giunta avevano fatto alcunchè per la questione raddoppio ferroviario». Il comitato per la realizzazione della sopraelevata, nel nuovo tratto della linea ferroviaria che dovrebbe passare in città, torna all’attacco. «Ora – dice Montecatiniunasola – abbiamo appreso che il sindaco ha rivisto con attenzione il progetto dell’interramento fatto all’epoca di Severi, affermando che era lacunoso e costoso. Noi ripetiamo ancora che il progetto dell’interramento o meglio sottoattraversamento, come viene definito nei documenti ufficiali della Regione, prevede che le relazioni tecniche e specialistiche del progetto definitivo siano corredate da relazione geologica e relazioni idrologica e idraulica. 

 

Quindi quanto affermato da Bellandi induce a pensare che le ferrovie abbiano redatto un progetto incompleto e carente di documentazione fondamentale e che comunque questo sia stato comunque inserito negli atti di programmazione regionale approvati dal Cipe. Tutto ciò appare piuttosto inverosimile e ci induce a pensare che all’origine di tutto ci sia superficialità e soprattutto una sconcertante reticenza. Comunque ci chiediamo ancora perché Bellandi soltanto da 15 giorni si muove, andando a Roma e studia i vecchi progetti: finora a cosa ha pensato, cos’ha fatto? Forse ha esaurito tutte le risorse e l’impegno per portare le Terme e la città nell’Unesco, prodigandosi su questo fronte con consulenti e consiglieri comunali dedicati in modo ammirevole».