"Raddoppio, fuori i progetti"

Caso ferrovia, Fdian all'attacco della giunta

Un momento dell'assemblea di sabato in municipio

Un momento dell'assemblea di sabato in municipio

Montecatini Terme, 20 giugno 2016 - «L’incontro tenuto sabato in Comune sul raddoppio della ferrovia in città apre l’ennesimo scenario mortificante per i cittadini». L’esecutivo comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale attacca l’amministrazione sul modo in cui ha fornito le informazioni emerse durante l’incontro tenuto venerdì con Rete Ferroviaria Italiana. «Il Comune – dice il partito – è tornato senza nessun accordo scritto sulla proposta di sopraelevata, e tantomeno con il progetto del passaggio a raso, che a quest’ora è sicuramente pronto, se non a parole. La Regione, con il suo atteggiamento cieco e speculativo, è sempre più tesa a realizzare il disegno di appiattimento della nostra Montecatini. Cresce il timore che il Comune e la giunta di Enrico Rossi , sulla vicenda del raddoppio ferroviario, stiano centellinando informazioni già acquisite e consolidate, con lo scopo di porre i montecatinesi davanti a una proposta di sopraelevata inaccettabile». Fdi-An sottolinea che «il sindaco Giuseppe Bellandi, durante l’incontro tenuto il 28 maggio scorso in Comune con i cittadini, oltre a guadagnar tempo con dichiarazioni inconcludenti e lacunose, ha comunicato l’intento di Rfi di chiudere e abbattere la stazione Montecatini Centro e ha manifestato l’interesse di acquisire e conservare l’immobile per scopi sociali. Sabato è arrivata la notizia che Rfi non lo abbatterà più. Secondo noi, non va letta come l’intenzione di mantenere la fermata di Montecatini Centro, come ha fatto intendere il sindaco, ma che Rete Ferroviaria Italiana ci concederà generosamente di non tirarla giù, per vendercela. Dopo l’acquisto di una pineta lasciata al totale abbandono, spenderemo altro denaro pubblico per avere una stazione dismessa adibita a ricettacolo di degrado?» 

Fdian dichiaara di aver appreso «da fonti vicine a Rfi che l’unico progetto contemplato è quello dell’attraversamento della doppia linea a raso e che la stessa società non ha mai preso in considerazione la sopraelevazione, fino alla richiesta del sindaco, bensì l’interramento, che pare sia stato rigettato da Comune e Regione. Con questa soluzione, i due enti avrebbero dovuto accollarsi parte dei costi? Il protocollo di intesa siglato nel 2008 dal Ministero per le infrastrutture, Rfi, Regione e Comune, con tanto di parata dello stesso ministro Altero Matteoli, prevedeva l’interramento. Vorremmo sbagliarci, ma la boutade della soluzione sopraelevata ci pare una pezza per completare la veste democratica con cui si sta tentando di celare una decisione già presa sopra le teste di tutti. Non dimentichiamo la questione del rilancio del porto di Livorno, dove Rossi si è esposto e non poco, e dove il raddoppio della ferrovia garantirebbe una nuova linea di instradamento merci. Ma lui e Bellandi se lo ricordano di essere stati eletti dai cittadini toscani e che devono fare gli interessi degli elettori?». 
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