Montecatini, 24 settembre 2012 - La gente a passeggio tra i banchi non è mancata, ma, secondo gli ambulanti che hanno partecipato alla fiera di ieri in piazzale Leopoldo, gli incassi non sono stati quelli sperati.

In effetti, attorno alle 17 di ieri, le persone con i sacchetti degli acquisti in giro erano davvero poche rispetto alla quantità di potenziali acquirenti in passeggiata all’esordio della fiera. Questo nonostante le merci esposte non avessero prezzi elevati e gli articoli in vendita fossero di uso quotidiano, inscrivibili nella categoria del “necessario”.

E’ un’ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno, che la crisi si fa sentire, specie nella settimana finale di un mese.

Giuseppe Mazzei, vende casalinghi: "Credo proprio - commenta - di aver speso troppo per partecipare a questa fiera rispetto a quanto ho realizzato. Vengo da fuori e ho dovuto sborsare denaro per il carburante e per mangiare qualcosa. Anche se vendo casalinghi, oggetti necessari di tutti i giorni, sono poche le persone che oggi hanno comprato qualcosa. La gente passa, guarda, chiede quanto costa, ma difficilmente acquista".

Olga, che vende scarpe di tutti i tipi, è demoralizzata: "Per partecipare alla fiera abbiamo dato il nostro contributo di sessanta euro. E’ una bella iniziativa e la Confcommercio fa bene a cercare di aiutare il commercio con tutti i mezzi possibili, ma la giornata non è andata bene. Quando ho cominciato cinque anni fa – aggiunge – andava un po’ meglio. Nel tempo, le vendite sono diminuite moltissimo. Quando iniziai questa attività, le signore seguivano la moda e quel paio di scarpe in più lo acquistavano. Oggi, invece, la prima cosa che guardano è il prezzo e raramente mettono mano al portafoglio".

Sergio Papasidero ha provato con i prezzi ridotti ai minimi termini: "Vendo abbigliamento – spiega – e l’unico punto del banco un po’ più spoglio a fine giornata è quello del ‘tutto a scelta tre euro’. Ho messo in vendita la merce anche a 10 o 15 euro. Riesco a vendere qualcosa a dieci euro, ma per i capi a quindici euro mi sento dire: ‘Costa troppo’. Nei mercati dei giorni feriali va anche peggio di così".

Carmela Mingolelli si alza alle 5 tutti i giorni per partecipare ai mercati e ieri ha rinunciato al riposo domenicale: "Forse avrei fatto meglio a riposarmi, invece – commenta – perché gli acquisti sono scarsi. L’idea della fiera può essere buona, ma suggerisco di non programmarla per l’ultima o penultima settimana del mese, quando la gente ormai non ha più soldi da spendere. La fiera deve essere programmata la prima o seconda domenica del mese, quando in casa c’è ancora un po’ di denaro da gestire".
 

di Valentina Spisa