Vera solidarietà fra donne che lavorano: "E' il mio aiuto alla collega del Senegal"

La storia: Caterina Zucco regala i vecchi arredi del negozio di parrucchiera

Caterina Zucco

Caterina Zucco

Montecatini, 26 maggio 2015 - Solidarietà tra lavoratrici, una italiana e l’altra africana, per portare avanti l’attività di parrucchiera, la prima a Montecatini e la seconda in Senegal. Dall’Italia arriva in dono il mobilio per arredare il negozio africano. A unire le due donne, distanti migliaia di chilometri al di là del mare e che probabilmente avrebbero ignorato persino le reciproche esistenze, è il fratello della ragazza africana. La storia è accaduta a Montecatini, quasi per caso, come riferisce una delle due protagoniste – la donatrice – e soprattutto, in modo semplice, spontaneo, sulla scorta di un un meccanismo di immedesimazione ed empatia tra due persone di continenti diversi e che sperimentano entrambe quanto sia impegnativo gestire un’attività professionale.

«Sono titolare del negozio di parrucchiera Nuova immagine di piazza Battisti dal lontano 1987 – spiega Caterina Zuccaro, la protagonista italiana della storia – e di recente ho deciso di rinnovare l’arredo interno». E’ a questo punto che entra in scena il ragazzo senegalese. «Per puro caso – continua Caterina – ho conosciuto un ragazzo senegalese che spesso incontro per la strada, perché sovente passa qui davanti al negozio. Parlando del più e del meno, un giorno ho accennato al fatto che avevo intenzione di cambiare l’arredamento del negozio e che quindi non avrei più usato i mobili vecchi. Lui allora mi ha detto che, se li buttavo o comunque non li usavo più, sarebbero stati molto utili a sua sorella che vive in Africa e fa la parrucchiera anche lei. Io non ci ho pensato due volte e gli ho subito offerto in dono alcuni mobili, quelli che non sono da buttare e che conservano ancora un aspetto e una funzionalità accettabili».

«Domenica mattina – prosegue la donna – è venuto al negozio a prenderli. Il ragazzo senegalese ha preso solo quei pochi pezzi che erano ancora abbastanza in sesto, mentre gli altri dovrò farli portare via dalla ditta preposta. Sapere che quei mobili andranno a una donna che, come me, fa la parrucchiera e che potranno servirle per mantenersi e portare avanti il lavoro in Africa mi rende felice. Preciso – conclude Caterina – che si è trattato di un gesto spontaneo, che avrei fatto anche verso un’italiana e che non ha nessun risvolto politico, né contiene messaggi particolari. Si tratta solo solidarietà femminile, perché da tanti anni faccio la parrucchiera, è il mio lavoro e ne sono contenta e ho pensato che, se potevo aiutare un’altra donna impegnata nello stesso lavoro, sarebbe stato un gesto positivo».

Valentina Spisa