Deleghe ai consiglieri di minoranza, scoppia il caso in Comune

Il vicesindaco Ennio Rucco: "La proposta non mette in dubbio i ruoli di maggioranza e opposizione" Ma Riccardo Sensi (Mi piace Montecatini) rifiuta qualsiasi accordo

Il caso delle deleghe alla minoranza fa discutere

Il caso delle deleghe alla minoranza fa discutere

Montecatini 17 ottobre 2014 - La possibile attribuzione di deleghe da parte del sindaco Giuseppe Bellandi anche ai consiglieri comunali di minoranza accende il dibattito politico. Tocca al suo vice Ennio Rucco (Pd) spiegare i motivi della scelta, sottolineando con forza che non si tratta di una manovra di allargamento della maggioranza. “Abbiamo pensato – spiega l'esponente della giunta – che, fermi restando gli equilibri amministrativi e politici usciti dalle urne, di coinvolgere nelle attività dove hanno mostrato interesse i capigruppo i consiglio comunale. Senza mettere in discussione le differenze tra maggioranza e opposizione, proponiamo loro di farsi carico di certi argomenti da portare avanti insieme agli uffici. Abbiamo apprezzato molto, per fare un esempio, le proposte presentate sulla geotermia dal centrodestra in campagna elettorale e proponiamo al consigliere Luca Baroncini (Mi piace Montecatini) di valutare la fattibilità del progetto. Tutto questo nel rispetto di maggioranza e opposizione, ciascuno con il suo ruolo”.

 

Ma la proposta non convince affatto il consigliere di opposizione Riccardo Sensi (Mi piace Montecatini). “Sono passati ormai più di 100 giorni dalle elezioni - afferma - e, dopo aver smaltito la naturale amarezza per la sconfitta al ballottaggio, anche il sottoscritto è giusto che inizi a fare opposizione in modo incisivo. Leggo con vero stupore che il Sindaco starebbe per proporre al prossimo consiglio comunale l’attribuzione di incarichi specifichi ai capigruppo anche di opposizione. Mi pare il capovolgimento degli elementari principi che reggono la democrazia, in questo caso a maggior ragione poiché per i Comuni c’è l’elezione diretta del sindaco".

 

"Chi vince governa - sottolinea Sensi - chi perde fa opposizione controllando scrupolosamente l’operato della maggioranza. Quando si tratta di scrivere le regole del gioco, come la costituzione o, nel nostro caso lo statuto comunale, si può stare insieme anche formalmente, ma negli altri casi, i ruoli devono essere non solo sostanzialmente, ma anche formalmente distinti. È bene che i cittadini sappiano che in ogni parte del mondo chi governa ha tutto l’interesse di inserire e quindi di fagocitare nella macchina amministrativa con incarichi e ruoli chi dovrebbe controllarne l’operato, in quanto, così, il controllore sarà molto in difficoltà ad esercitare il suo ruolo. Ma gli attuali consiglieri di minoranza non sono stati votati per collaborare con il sindaco in carica ma per fare opposizione ad esso, pur con rispetto e stima dell’uomo Bellandi e dei suoi collaboratori. Sono persuaso che i miei colleghi consiglieri di minoranza concordino con me e che dunque, d’ora in poi, non resti isolato a oppormi, con educazione e rispetto ma con fermezza, a questa giunta”. La vicenda delle possibili attirbuzioni di deleghe ai consiglieri comunali, in ogni caso, sarà affrontata nelle comunicazioni del sindaco Giuseppe Bellandi nel prossimo consiglio, convocato martedì 21 ottobre, alle 18.