Caso Terme, Raffaelli rifiuta di collaborare con la consulente Ventura se la Regione non ritira la delibera con gli attacchi al suo operato

Centrodestra attacca Bellandi: "A oggi l'unico documento fatto a Firenze è quello contro l'amministratore unico" PIENI POTERI DALLA REGIONE ALLA CONSULENTE LE ACCUSE DELLA REGIONE A RAFFAELLI L'AMMINISTRATORE QUERELA LA GIUNTA REGIONALE LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE SARA NOCENTINI

Fabrizio Raffaelli, amministratore unico delle Terme, e Arabella Ventura, consulente della Regione

Fabrizio Raffaelli, amministratore unico delle Terme, e Arabella Ventura, consulente della Regione

Montecatini 12 febbraio 2015 - "E' inutile suonare qui, non vi aprirà nessuno”, cantava Adriano Celentano nel grande successo “Soli”, scritto da Toto Cotugno. Allo stesso modo, Arabella Ventura, consulente nominata dalla Regione per fare il punto sulla situazione finanziaria delle Terme, non riuscirà a trovare la minima collaborazione da parte dell'amministratore unico della società Fabrizio Raffaelli finché la Regione non risolverà il problema legato alla delibera approvata il 2 febbraio scorso, che contiene pesanti giudizi sul responsabile dell'azienda.

 

“Il quadro conoscitivo offerto dall'amministratore unico ai soci - si legge nel provvedimento - risulta lacunoso, non coerente, non efficace e non tempestivo e conseguentemente non idoneo, se non addirittura fuorviante, ai fini della consapevole e corretta adozione della deliberazione dell'assemblea dei soci alla stipula del contratto con il pool di banche”. La durissima valutazione ha provocato la reazione di Raffaelli che annuncia una querela contro la Regione e un ricorso contro la delibera, a cui si aggiunge una richiesta di risarcimento danni. Così, l'incontro fissato per lunedì scorso tra Raffaelli e Ventura è saltato a data da destinarsi, in attesa delle scelte fiorentine.

 

Secondo alcuni esperti giuristi, oltretutto, Nocentini avrebbe fatto meglio a scegliere una professionalità interna alla Regione per l'eventuale incarico di consulente, piuttosto che optare su un soggetto esterno, anche se assai competente e preparato. In ogni caso, Raffaelli appare determinato più che mai a non dare collaborazione alla consulente finché la delibera con i contenuti da lui giudicati offensivi nei suoi confronti non sarà ritirata. Anche il Comune, in base al parere degli esperti, sarebbe legittimato a presentare un ricorso urgente al Tribunale amministrativo regionale contro la decisione della Regione.

 

Ma l'ipotesi che la giunta di Enrico Rossi possa sottoscrivere un mutuo da circa 50 milioni di euro con Cassa depositi e prestiti per il completamento dei lavori alle Leopoldine, la ristrutturazione e la messa in sicurezza di tutti gli altri edifici, sembra creare seri problemi all'amministrazione davanti a una scelta del genere. Intanto, lunedì 16, la giunta regionale dovrebbe andare a votare la delibera che approva il protocollo da sottoscrivere con il Comune per il completamento delle Leopoldine. In questa sede, se il presidente Enrico Rossi volesse raffreddare gli animi, potrebbe essere ritirata la delibera contestata da Raffaelli, quantomeno nella parte che contiene duri giudizi su di lui, come richiesto anche dalla maggioranza in consiglio comunale.

 

"Gli attuali rapporti tra Regione e Comune fanno pensare che il protocollo di intesa sulle Leopoldine assai difficilmente potrà essere firmato”. Forza Italia, Mi piace Montecatini, Lega Nord e Fratell'd'Italia attaccano il sindaco Beppe Bellandi e la maggioranza per la situazione di tensione venutasi a creare sulle Terme. Il consigliere Luca Baroncini (Mi piace Montecatini), parlando in consiglio comunale a nome e in rappresentanza di tutte le forze politiche di centrodestra “ha fatto da subito emergere come questa mail non basti affatto facendo seguito ad un documento che invece è pubblico e ufficiale, ma si sia anzi di fronte a una crisi profonda di questa amministrazione Bellandi, da almeno tre punti di vista. Pd regionale e Pd locale sono evidentemente in forte contrasto e non c'è la fiducia da parte dei vertici regionali nei confronti di Bellandi & co".

 

"Al contempo - conclude il centrodestra - anche qualche consigliere comunale dal proprio profilo Facebook afferma che non si riconosce più in questo Pd. Quanto affermato nelle premesse lascia pensare a una mala gestione o comunque a una grave mancanza di trasparenza, non ci è dato sapere se fatta con dolo o per incapacità. Nella delibera non si parla di dimissioni, ma di revoca dell'amministratore unico. A oggi non siamo in presenza di nessun documento concreto con valenza giuridica, ma solo di promesse elettorali. Anzi un documento c'è ed la gravissima delibera di giunta regionale. Il sindaco ha affermato che non ne chiederà però la revoca, quindi a parole difende Raffaelli ma nei fatti lo abbandona?"